Oggi, 15 ottobre 2001, in tutto il mondo si svolgeranno manifestazioni, in Italia a Roma ci saranno gli “Indignados” italiani, o meglio i “Draghi Ribelli”. Ci sarà chi si definisce “Tea Party”, richiamandosi al “Tea Party Movement” statunitense, e forse si vedranno scene alla “Consumer Riots” del Regno Unito. Una pletora di (nomi di) movimenti non si sentiva dal “Seattle Movement” del 1999.
In quell’epoca usciva il libro “No Logo” della canadese Naomi Klein e questo titolo ha dato il nome al movimento stesso, che prima si chiamava semplicemente “No-Global”, e successivamente “Neo-Global”.
Ancora oggi le proteste statunitensi per l’occasione proclamatesi “Occupy Wall St” si rifanno al modello “No Logo”. Per l’Europa c’è qualcosa di diverso. Da un lato l‘influenza della “Primavera araba”, delle rivoluzioni in Tunisia, Egitto, Siria e Yemen e le proteste in quasi tutti gli altri Paesi arabi, compresa quella pacifica del Maghreb, che ha influenzato gli “Indignados” spagnoli. Dall’altro una protesta più trasversale, meno politica, più vicina ai Consumer Riot inglesi e ai movimenti contro la “casta parlamentare” in Italia.
Senza andare a chiedere se la loro ispirazione è neomarxista, anticonformista o giacobino (alcuni non sanno di esserlo), basta vedere come si vestono: i vestiti, i loro accessori, le loro telecamere sono spesso griffate (quidi “Sì Logo”).
Probabilmente oggi a Roma il grosso sarà comunque formato dalle sigle della sinistra attiva (Arci, Attac Italia, Cobas, Cub, Federazione Anarchica Italiana, Federazione della Sinistra, Gruppo Abele, Il Popolo Viola, Legambiente, Partito comunista dei lavoratori, CGIL, Sinistra Ecologia Libertà, Sinistra Critica, Snater, USB, eccetera) e dai centri sociali, ma non mancheranno movimenti all’insegna del “No Flag”, che non si presenteranno sotto alcuna bandiera o simbolo (ma con le loro Nike fabbricate in Corea, lo zainetto Invicta e la telecamera Panasonic).
Vedremo sul campo la sensazione che si avrà: se prevarrà l’aspetto politico neomarxista o un’eterogeneità di cittadini. Nel primo caso il movimento rischierebbe di mostrare la solita immagine, quindi un movimento che si rinnova solo nei nomi, e non nei contenuti. Dall’altra, a parte dei limiti culturali e alcune contraddizione che andrebbero con il tempo superate, credo che sarebbe comunque una dimostrazione che il movimento è spontaneo e non si scaglia contro un’idea, ma, pragmatica come solo i politici sanno essere, protesta contro la contingenza politica che, Paese per Paese, ha le sue peculiarità.
Di positivo, prima ancora che cominci, c’è il fatto che gli organizzatori coordineranno spostamenti ed eventuali allerte grazie a Twitter su cellulare. Credo sia la prima volta in Italia, una vera web riot!
Draghi, indignati e griffati, la galassia del popolo che protesta
Pubblicato da Kremo in 15 ottobre 2011
https://nazioneoscura.wordpress.com/2011/10/15/draghi-indignati-e-griffati-la-galassia-del-popolo-che-protesta/
Articolo precedente
Il Bhutan incorona la sua reginetta
Il Bhutan incorona la sua reginetta
Articolo successivo
No alla violenza solo da chi voglio io
No alla violenza solo da chi voglio io
1 Commento