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Una nuova banconota sulla Valtrebbia


Banconota da 5 Surus della Banca Centrale di Bobbio e Cerignale
Banconota da 5 Surus della Banca Centrale di Bobbio e Cerignale (2012)

Ecco una banconota delle nostre parti, stampata in questi giorni. C’è la dicitura “Banca Centrale di Bobbio e Cerignale” e vale 1 euro e dà la possibilità a uno sconto di tale entità nei negozi della zona.
Intrigante la leggenda di Surus:
Nel III secolo a.C. Annibale partì da Cartagine alla volta dell’Italia passando attraverso Spagna e Francia con 37 elefanti per battersi contro i Romani.
Nel 218 a.C. il condottiero cartaginese attraversò le Alpi, e parte degli Appennini, arrivando nella valle del Trebbia.
Piacenza era una nuova colonia romana, un avamposto fortificato contro le incursioni dei Galli, costruita appena 7 mesi prima, alla fine di maggio del 218 a.C., e la paura era grande tra i 6 mila Romani che abitavano dentro le mura, nel sentire le notizie che circolavano.
Scipione aveva 20 mila uomini inclusi circa 2 mila cavalieri contro i 14 mila Cartaginesi e ben 5 mila soldati a cavallo e una quindicina di elefanti che si erano salvati dalle avverse condizioni climatiche delle Alpi.
La battaglia si svolse proprio il 25 dicembre (in prossimità quindi delle feste pagane che poi sarebbero state ereditate dal Natale cristiano), e l’esito maturò in favore di Annibale, ma lo scontro fu durissimo e (secondo la leggenda) un solo elefante sopravvisse e, nonostante gli stenti, non abbandonò mai Annibale restando al suo fianco fino alla fine. Il suo nome era Surus.
Alla confluenza con il fiume Aveto una notte si fermarono a riposare. Gli occhi dell’elefante però parlavano: sapeva che un’altra aurora non sarebbe arrivata e non si svegliò più.
Sono passati 2230 anni e il gigante è ancora li, addormentato come quella notte. Si dice che la montagna abbia voluto rendere omaggio a quel fedele amico e che abbia immortalato nella pietra la sua figura quale simbolo di amicizia e lealtà.
Nei pressi dei luoghi della battaglia, c’è oggi la cittadina di Gossolengo, da cui “Osso leng”, osso lungo (per l’ipotetico ritrovamento del femore di Surus). Altri toponimi della zona legati ad Annibale sono: Monte Lesima, da “laesa manus” (Annibale si portò sulla vetta del Lesima per studiare il percorso e qui si ferì a una mano).
Mote Penice, da Phoenices, cioè Fenici.
Zerba, dalla cittadina tunisina Djerba.
Suzzi, dalla cittadina tunisina Sousse.
Tartago, da Cartago (Cartagine)
Barchi, da nome di famiglia di Annibale, che era Barca.
Cartasegna e Cartagena (in Val Borbera oltre la costa della Val Boreca).
Carpeneto, in Liguria, da car (casa, villaggio) e Phoenices.
Campremoldo, da camp di mort (campo dei morti).
La mulattiera di cresta del Passo del Brallo a Cima Colletta, che proseguiva fino al paese di Pey, era chiamata, almeno fino all’800, “strada di Annibale”.

9 pensieri riguardo “Una nuova banconota sulla Valtrebbia

      1. Bene, sono felice di aver sponsorizzato anch’io questa iniziativa. Per scoperta di Surus s’intende un bellissimo scorcio delle montagne del Trebbia tra Cerignale e Confiente, che io stesso ho visitato, le cui forme richiamano perfettamente un enorme elefante.

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