Tensione tra i due premi Nobel per la pace: la giovane pakistana Malala Yousafzai esorta la leader birmana Aung San Suu Kyi a prendere posizione e a esprimersi contro il trattamento nei confronti dei musulmani Rohingya in Myanmar. Non è l’unico attacco che San Suu Kyi ha ricevuto in questi giorni per un silenzio che suona come un avvallamento delle violenze contro i Rhoingya. Già era circolato un appello da parte di altri vincitori del Nobel per la pace. E il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson.
Malala Yousafzai bacchetta Aung San Suu Kyi per le violenze sui Rohingya
Pubblicato da Kremo in 8 settembre 2017
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ferdinando sorbo
/ 10 settembre 2017Sono triste per la sciagura che ha colpito Livorno, la città della svolta comunista e di molti intellettuali ed artisti. Mi unisco al vostro dolore.
Kremo
/ 10 settembre 2017è ancora peggio: danno il Nobel preventivo, come quello a Obama, o quelli ad Arafat e Peres sperando che facessero la pace. Ridicolo.
ferdinando sorbo
/ 10 settembre 2017E’ una ridicola falsa coscienza che guida l’occidente. I Padroni della Terra si sentono in colpa, e allora ricorrono ai Nobel preventivi ed ipocriti. L’occidente si è fatto un nemico lassù in qualche dimensione diversamente fisica, il quale, Dio psicopatico e rancoroso, non dimentica. Nel passato si servì di Dario il grande per punire Israele; Oggi di chi si servirà tra i Re-potenti-politici-nazioni per punire il Falso Profeta Israele e il suo alleato U.S.A.? Chi ci sarà nel prossimo futuro lo saprà. Noi forse non ci saremo.
ferdinando sorbo
/ 9 settembre 2017I premi nobel per la pace, possono diventare, premi nobel per la guerra…..vedi il presidente U.S.A. Bush. Pace-guerra un binomio che ha bisogno uno dell’altro. Prepara la Pace se vuoi la guerra, si potrebbe parafrasare. Queste signorine, vedono le pagliuzze etniche religiose, ma non vedono più la trave globale. L’occidente ama premiare le pagliuzze esotiche: La trave è già nei loro occhi.