Fra Washington e Pechino è ormai scoppiata la guerra commerciale. L’amministrazione Trump ha infatti ufficialmente proposto dazi del 25% sulle importazioni di merci cinesi per un valore di 50 miliardi di dollari.
L’Ufficio per il commercio americano ha pubblicato un elenco di 1.300 prodotti cinesi, inclusi robot industriali e attrezzature per le telecomunicazioni, oggetto della misura, che è stata proposta per la presunta violazione della proprietà intellettuale americana da parte di Pechino. Misura che può entrare in vigore soltanto dopo un periodo di valutazione pubblica il cui limite è fissato al prossimo 11 maggio. Ma è un passo risoluto nella annunciata direzione, da parte dell’amministrazione Usa, per contrastare quello che addita come pratiche commerciali inique e ingiuste da parte di diversi paesi fra cui la Cina.
Come Marx, ci ha indicato, le guerre posseggono un substrato economico. Guerra commerciale significa, guerra senza armi. Ma il Signore del mondo-terra, ultima carta da giocare per il suo inseminatore artificiale coperto-nascosto, è tele guidato, forse senza che lui ne sia cosciente. Verso dove? Verso la disfatta militare-economica-politica dell’impero del Bene d’occidente. Sarà un processo lungo? Più o meno, 7 anni, numero simbolico di origine eso-religioso, sumero-babilonese-ebraico-cristiano ecc. Dio, chiunque sia, rende ciechi e stupidi, chi vuole perdere. Donald Trump è l’uomo potente adatto, per questa perdizione epocale. Il gigante addormentato d’oriente, si sveglierà, e sarà un amaro risveglio, per il figlio del drago-nide chiamato satana. Giocando con la Cina credendo sia il topo, significa non aver compreso cosa è la Cina.