La Russia risponde alla mobilitazione di Usa e Nato con esercitazioni delle sue truppe corazzate in Crimea, mentre Washington rivela quali saranno le sanzioni contro Mosca se osasse varcare i confini dell’Ucraina: comprese quelle che potrebbero colpire personalmente Vladimir Putin. Al grido di battaglia degli Usa, dapprima c’è stato il rifiuto della Germania, che con la Russia ha forti legami economici, di inviare armi all’Ucraina. Poi la decisione dell’Ue di non seguire l’esempio Usa nel ritirare il personale non essenziale dalle ambasciate a Kiev. Infine la proposta del presidente francese Emmanuel Macron di aprire un canale diplomatico personale con Putin, con cui parlerà venerdì al telefono.
Nonostante l’unanimità dei Paesi NATO sostenuta da Biden dopo il vertice in videoconferenza con i maggiori alleati europei, la divergenza d’interessi, e di atteggiamento, appare sempre più evidente. Gli Usa sembrano comprendere i timori europei soprattutto per gli approvvigionamenti di gas russo, da cui dipendono per il 40% del loro fabbisogno.
La Russia risponde mobilitando le sue truppe per manovre ai confini ucraini ricordando agli USA che sta aspettando le risposte alle sue richieste sulla sicurezza in Europa, basate principalmente sulla riduzione della presenza delle forze Nato nell’Europa orientale e la promessa che Kiev non entrerà mai a farne parte.
Il ministro della Difesa ucraino, Alexei Reznikov, ha affermato che non esiste al momento una minaccia di invasione russa, anche se per il futuro rimangono scenari rischiosi. Ma le autorità di Kiev hanno detto di avere smantellato un gruppo criminale legato a Mosca che preparava “attacchi armati” per destabilizzare il Paese.