MANIFESTO DEL CONNETTIVISMO / NEXTIALISM MANIFESTO


Il manifesto del Connettivismo
Siamo i Custodi della Percezione, Guardiani degli Angeli Caduti in Fiamme dal Cielo, Lupi Siderali. Un gruppo di liberi sognatori indipendenti. Viviamo nel cyberspazio, siamo dappertutto. Non conosciamo frontiere. Questo è il nostro manifesto.
  1. Canteremo la resurrezione dell’anima consumata nella tecnologia. La notte, il sogno, la visione e la connessione. E tutto ciò che sublima le nostre anime a un ordine superiore di conoscenza.
  2. Il deragliamento dei sensi, le corrispondenze analogiche e la rottura del controllo saranno gli strumenti fondamentali della nostra ricerca.
  3. Noi vogliamo scavare a fondo nelle carni dell’universo, penetrare sotto l’epidermide del mondo e raggiungerne il midollo pulsante. La parola, l’immagine e l’equazione sono i virus che trasportano la nostra infezione.
  4. Noi crediamo che il mistero dell’universo sia codificato in una chiave inafferrabile e indistruttibile: l’ologramma. Il principio olografico, il modello olonomico della mente e l’olomovimento: dalla struttura della realtà ai nostri schemi di senso la percezione conosce un solo paradigma, che racchiude le istanze della relatività e dell’indeterminazione.
  5. L’ordine esplicito dischiuso al senso è solo l’immagine proiettata di un ordine implicito irraggiungibile. Non basta dissecare il mondo per svelare la verità che nasconde. Occorre risalire il fascio di luce fino alla pellicola per comprendere da dove proviene l’immagine che vediamo. Vogliamo rimontare il flusso fino a toccare la sorgente che inganna la percezione e staccare la luce: solo così solleveremo il velo.
  6. Ci abbandoniamo al riflusso pronti a catturare l’onda irrequieta del tempo. Sulle spiagge del futuro ascoltiamo la voce dei morti e la musica che emerge da tutte le cose del mondo: il nostro sogno è un rituale di negromanzia quantistica.
  7. Noi siamo quelli che camminano da soli per strada, quelli sospesi tra l’illusione del mondo virtuale e l’inganno del mondo reale. Scorriamo i sentieri eterei della rete, navighiamo nell’oceano dell’informazione, siamo impulsi di adrenalina nei cavi che cablano la realtà. Siamo lupi siderali alla deriva sulle correnti ioniche del vento solare, ombre che cantano alla notte per ascoltare l’eco delle voci risuonare in lontananza. Immersi nel flusso ininterrotto dell’informazione, ci lasciamo guidare da spettri e percorriamo le immense distese silenziose di periferie entropiche adagiate nel crepuscolo dei sensi. Siamo quelli che sostano all’ombra degli alberi, in ascolto del loro respiro avvolgente. E quando dormiamo, esploriamo le Terre del Sogno.
  8. Non abbiamo nomi. Il nostro vero nome è un sussurro nel buio, un rumore nascosto nella radiazione di fondo dell’universo, un segnale immerso nel rumore bianco della materia. Il nostro nome vaga libero nella notte.
  9. Noi siamo rabdomanti cibernetici. Ricerchiamo le connessioni segrete che custodiscono il significato e lo spirito di tutte le cose. Siamo decifratori e vogliamo scardinare il flusso di tutte le cose, risolvere il tempo nella sovrapposizione concorrente degli eventi.
  10. Noi vogliamo cantare le strade deserte della notte, i monumenti congelati nel silenzio, le luci al neon della metropolitana, le periferie spettrali, i cimiteri di campagna, i reperti dell’archeologia postindustriale, le autostrade abbandonate, le città rase al suolo dai bombardamenti, le strade dei briganti, la morbida geometria dei corpi, il silenzio attinico di stanze d’albergo abbandonate, la carica sensuale della promiscuità tecnologica, il caos, le stelle, i pianeti deserti, le sonde lanciate verso la notte, la musica radiante di quasar morte, la tenebra metafisica di un orizzonte degli eventi, la connessione neurale. Il respiro della notte, il ruggito delle novae e i sospiri di stanze che deformano la nostra comprensione dei sogni. Siamo antenne puntate nel vuoto, variabili impazzite, violini male accordati, cronoscopi fuori fuoco. Inseguiamo la condivisione delle anime, dei luoghi, del tempo, usando antichi percorsi mistici. Viviamo nella connessione e siamo protesi verso il futuro. Per questo

NOI SAREMO TUTTO

21/12/2004

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REQUIEM SIDERALE

Impostare le coordinate evocando antichi rituali.

Tracciare la rotta attraverso ignoti settori olonomici.

Avviare l’intercettazione.

Onde concentriche increspano la superficie della realtà.

Il tempo è una freccia che punta al futuro.

Possibilità di collasso in qualsiasi istante:

ogni punto dell’orbita è un nodo critico

che minaccia la sopravvivenza lungo il margine del caos.

Tangenti che portano a una caduta infinita.

Contro ogni aspettativa, la missione ha raccolto dati validi:

campioni da sottoporre a esami strumentali

in un laboratorio terrestre, alla ricerca di una verità postuma.

Il tempo è un nemico che non ha fretta di presentare il conto.

Neri araldi dell’Armageddon sulla sua scacchiera,

un campo di scontro che si sviluppa verso i confini dell’universo.

Sequenza d’intercettazioni che tagliano il cono di luce,

serie d’istantanee spazzate via dal vento solare.

L’orbita s’inclina in una spirale discendente.

Sentire le voci dei morti cantare nella ionosfera

e scivolare oltre la soglia del sonno.

Parametri fuori scala. Contatto imminente.

L’SOS scivola oltre il terminatore del giorno e della notte,

una richiesta di soccorso attraversa un pianeta disabitato.

Rotta di collisione senza via di fuga.

Tutto ciò che rimane è un rumore di passi sanguinanti

su affilati frammenti di una rosa quantica.

Poi… la cenere torna alla cenere.

La polvere si posa sulla polvere.

Tra le dita una fotografia del futuro.

Fuori, nel crepuscolo,

spettri come maschere silenziose

per sempre senza nome

nell’eco della connessione.

Saremo l’acqua del fiume che scende dal monte,

adeguandoci a ogni pendenza e ostacolo,

mai domi nel nostro costante e infinito percorrere.

Saremo la morte del prima e la rinascita nel dopo.

Il tempo un punto di vista magico.

Saremo l’essere che è divenire,

l’essere insostanziale, inafferrabile.

Ci siamo fatti sintropia e torneremo all’entropia.

E voi siete e sarete i nostri fratelli,

i fratelli che sono parte del tessuto dimensionale

che feriscono per le loro vibrazioni quantiche,

che solcano ogni galassia o emozione.

Fratelli di quel sangue nero che è l’inchiostro, per sempre.

NOI SIAMO GIÀ TUTTO

22/12/2021