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Cina testa blocco attorno a Taiwan


Il Comando del teatro meridionale dell’Esercito popolare di liberazione cinese ha riferito di aver organizzato forze navali e aeree per rintracciare e monitorare il cacciatorpediniere Uss Milius quando è entrato illegalmente nelle acque vicino alla barriera corallina cinese di Meiji nelle Nansha (leisole Spratly), nel mar Cinese meridionale. La Settima Flotta Usa, in precedenza, aveva sostenuto che il cacciatorpediniere Uss Milius aveva affermato i diritti e le libertà di navigazione nel mar Cinese meridionale vicino alle isole Spratly, in conformità con il diritto internazionale, dato che nessuna delle Spratly è riconosciuta a nessuno dei contendenti (tra cui Cina, Filippine, Vietnam e Taiwan).

A bordo delle navi dell’esercitazione, tra cui portaerei, armi reali.

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Xi Jinping e Putin si spartiscono l’Asia centrale


Durante il recente incontro dedicato principalmente alla vicenda ucraina e alla relazione bilaterale tra la Federazione russa e la Repubblica Popolare Cinese, non è mancata l’occasione per un comunicato che per i Paesi dell’Asia centrale suona come un monito. Infatti è stato scritto che Mosca e Pechino si impegnano a incrementare i loro sforzi coordinati per supportate le repubbliche regionali asiatiche nella difesa della loro sovranità e che vi è la volontà di non accettare tentativi di forze esterne di destabilizzare la regione. E’ importante notare che Putin e Xi Jinping hanno tratteggiato la loro strategia per la regione senza che i leader locali fossero presenti. Inoltre, questo “isolamento forzato”, nel medio periodo, andrebbe a tutto svantaggio dello sviluppo regionale.

Da notare un’altra notizia emersa durante la due giorni russa: proprio mentre Xi Jinping si trovava a Mosca, la Cina ha invitato ufficialmente le cinque repubbliche centro asiatiche (Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Kirghizistan e Tagikistan) a prendere parte al primo summit congiunto in presenza che si terrà nel mese di maggio a Pechino, come se volesse battere sul tempo la concorrenza e prendere accordi esclusivi.

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Honduras rompe le relazioni diplomatiche con Taiwan e sceglie la Cina


IL governo dell’Honduras di Xiomara Castro rompe ufficialmente le relazioni diplomatiche con Taiwan, una mossa che ha suscitato la collera di Taipei dal momento che Tegucigalpa ha cambiato alleato avvicinandosi alla Cina. Il ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, e il ministro degli Esteri dell’Honduras, Eduardo Enrique Reina, hanno firmato l’accordo sul riconoscimento diplomatico a Pechino, ponendo fine alle relazioni con Taiwan risalenti agli anni ’40. Il ministro degli Esteri di Taiwan, Joseph Wu, ha detto che il governo Castro ha anche chiesto miliardi di dollari in un’enorme assistenza economica e ha confrontato i prezzi per i programmi di assistenza forniti da Taiwan e dalla Cina, scegliendo la seconda.

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Cina, Xi Jinping eletto presidente per la terza volta


Xi Jinping ha attenuto 2952 voti favorevoli su 2952, 0 contrari, 0 astenuti. Già così fa ridere.

Xi Jinping è stato eletto Presidente della Cina per la terza volta consecutiva, grazie anche alla modifica della Costituzione che prevedeva un massimo di due mandati. La sua riconferma è comunque ritenuta scontata dopo l’altrettanto inedito terzo mandato alla guida del Partito comunista ottenuto al XX Congresso nazionale del Pcc di ottobre 2022. Xi Jinping è così diventato il capo dello Stato cinese più longevo della Cina dalla vittoria comunista nel 1949.

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Usa abbatte presunto pallone spia cinese


Un missile AIM-9 sparato dal caccia americano ha abbattuto il pallone cinese sui cieli statunitensi perché sospettato di essere un pallone spia. Il missile è stato sparato a distanza ravvicinata dal caccia F-22. Il pallone è caduto in mare. La Cina ammette che sia cinese, ma che sia un pallone sonda civile per scopi meteorologici e ha licenziato il capo del Servizio Meteo, mentre i sub stanno cercando i resti per analizzarlo. Nel frattempo Xi Jinping sostiene che l’uso della forza per attaccare il dirigibile civile senza pilota è un’ovvia reazione eccessiva.

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Cina: punteremo sulla domanda interna


Dopo la crisi del Covid, che sembra sulla via della normalizzazione, l’abbassamento drastico del PIL e i dati che dicono che per la prima volta dopo 60 anni la Cina ha diminuito la propria popolazione, il vicepremier Liu He al Word Economic Forum di Davos ha dichiarato che l’attenzione della Cina nel 2023 è rivolta all’espansione della domanda interna, mantenendo fluide le catene industriali e di approvvigionamento, sostenendo il sano sviluppo del settore privato e le riforme delle imprese statali, attirando investimenti esteri ed evitando i rischi finanziari.

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Covid, in Cina è di nuovo emergenza, la politica Zero Covid è fallita


La Cina sembra essere tornata a 2 anni fa, quando il paese registrò i primi casi di Covid-19. La Repubblica popolare cinese non sembra aver trovato una soluzione all’era postcorovavirus (o postcovid). Con l’immediata cessazione della politica Zero Covid, non ci sono più lockdown, e sono stati smantellati covid-center e app di tracciamento e al lavoro si va anche da positivi.

Così la Cina è sprofondata nel caos. I funzionari cinesi e i media statali minimizzano, e rilanciano la propaganda secondo cui la draconiana politica anti virus ha permesso alla popolazione cinese di salvarsi dal virus in questi lunghi anni.

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In Cina popolazione stremata dal controllo sanitario, la strategia Zero Covid fa più morti del virus


In Cina proseguono i lockdown, i test di massa obbligatori e le limitazioni della mobilità. Ma l’insofferenza ormai dilaga. La strategia Zero Covid colpisce chiunque, dal migrante alla borghesia urbana, zoccolo duro del consenso politico. E le disuguaglianze aumentano. Nella notte di sabato centinaia di persone hanno marciato lungo Urumqi Road, a Shanghai. Con il Covid le restrizioni sono arrivate a colpire tutti. Diverse città del Xinjiang sono isolate da oltre 100 giorni a causa del coronavirus: proprio le rigide misure contenitive pare abbiano ostacolato le operazioni dei vigili del fuoco per domare un incendio che ha provocato la morte per intossicazione di almeno 10 persone. Una tragedia che non ha lasciato insensibili i connazionali. Nelle ultime ore manifestazioni di dissenso sono deflagrate in varie parti del paese.

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Nancy Pelosi in visita a Taiwan: Cina lancia missili nelle vicinanze


Grandi manovre militari da parte della Cina a Taiwan con colpi di artiglieria e missili balistici Dongfeng. Le esercitazioni in sette aree marittime. Pechino non si nasconde: dichiara che è la risposta legittima alla provocazione degli Usa. Il Governo Usa risponde che la politica su Taiwan non è cambiata, ovvero è considerata “affare interno della Cina”, ma è innegabile che la visita, in quanto ufficiale, sia una provazione.

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Cina-Usa, tensione su Taiwan e rischio escalation


Il ministro della Difesa cinese Wei Fenghe ha detto che la Cina combatterà “a tutti i costi e fino alla fine” per impedire a Taiwan di dichiarare l’indipendenza. Il ministro, parlando allo Shangri-La Dialogue di Singapore, ha assicurato che questa è l’unica scelta per Pechino e coloro che vogliono dividere la Cina non avranno sicuramente buona fine. Questo è avvenuto all’indomani dell’attacco del capo del Pentagono, Lloyd Austin, sulle attività militare di Pechino provocatoria e destabilizzante vicino all’isola.

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Biden: se la Cina invaderà Taiwan useremo la forza militare


Il presidente degli Stati Uniti ha parlato della situazione nel Pacifico durante la visita in Giappone, in quello che sembra un cambiamento della politica dell’ambiguità strategica. Gli Usa sono impegnati al rispetto della politica della “Unica Cina”, ma questo non vuol dire che la Cina può prendere Taiwan con la forza, ha detto Biden. Ma la Casa Bianca getta acqua sul fuoco: la nostra politica non è cambiata.

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Cina, accordo con le Isole Salomone


Pechino ha raggiunto l’intesa per un accordo di sicurezza (militare) che fa seguito alla decisione dello Stato insulare delle Salomone d’interrompere le relazioni diplomatiche con Taiwan. Canberra e Washington hanno provato a ostacolare la firma, senza successo. L’accordo verrà ratificato nel mese di maggio, ma, come ricordato dal primo ministro delle Isole Salomone Manasseh Sogavare, non prevede la creazione di una base militare cinese.

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India e Cina lavorano per la pace in Ucraina


Il ministro degli Esteri dell’India, Subrahmanyam Jaishankar, ha comunicato di avere avuto un colloquio avuto con l’omologo cinese Wang Yi, in una visita ufficializzata solo all’ultimo momento, la prima dopo due anni di tensioni e di scontri militari con vittime lungo il confine himalayano.

India e Cina tentano il disgelo trovandosi d’accordo su un punto: il cessate il fuoco immediato in Ucraina.

L’incontro fa parte di una serie di interventi di Xi Jinping che vuole evitare un ulteriore isolamento della Russia a causa dell’invasione (che non comunque non definisce invasione) lanciata in Ucraina.

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La Corea del Nord lancia un missile a 170 km dal Giappone e la Corea del Sud risponde


Un missile balistico intercontinentale è caduto di fronte alle coste della prefettura di Aomori, a nord ovest dell’arcipelago, in acque di esclusivo sfruttamento del Giappone. Lo ha reso noto il presidente sudcoreano Moon Jae-in. Il premier nipponico Fumio Kishida l’ha definito un atto inaccettabile. La Casa Bianca lo considera una “sfacciata violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. La risposta della Corea del Sud con un ciclo di lanci di missili strategici da terra, mare e aria. La Cina invita tutte le parti a far avanzare il processo di pace della penisola.

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Guerra in Ucraina: situazione a metà marzo


Gli attacchi della Russia si spostano anche nell’ovest del Paese, a pochi chilometri dalla Polonia, dove colpiscono una base di addestramento NATO a Yavoriv. Un giornalista statunitense è stato freddato dopo un posto di blocco a Irpin, vicino a Kiev. A Mariupol, Kiev, Charkiv e altre città del nordest continuano i bombardamenti, anche se l’unica zona davvero conquistata è Cherson e i dintorni, nel sud.

Sul piano militare, gli analisti si dividono in due scuole di pensiero: i critici (convinti che la Russia abbia sbagliato su tutta la linea) e i realisti (secondo cui Putin sta adottano deliberatamente la «tattica del boa»). Oleksiy Arestovich, consigliere del presidente ucraino, sostiene che Mosca non potrà reggere le sanzioni più di maggio, e che gli ucraini potranno resistere oppure ci sarà un accordo.

Sul piano diplomatico a Roma si sono incontrati Jack Sullivan, consigliere della sicurezza nazionale Usa e Yang Jiechi, alto diplomatico del Partito Comunista Cinese. Il contenuto del dialogo è praticamente segreto, si sa solo che gli Usa hanno ammonito la Cina che ci saranno conseguenze se Pechino fornirà la Russia di armi, ma sia la Cina che la Russia negano che ci siano state trattative in tal senso.

Zelensky oggi, in un momento “realista” ha dichiarato che probabilmente l’Ucraina deve rinunciare alla NATO.

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Invasione Ucraina: Kiev sotto attacco


Russia e Ucraina sono al quarto giorno di guerra. A Kiev i registrano pesanti bombardamenti nella periferia della capitale ucraina. Dopo una mattinata di scontri, le forze ucraine hanno ripreso il controllo di Kharkiv cacciando le truppe russe. Lo riporta il governatore ucraino della città. Italia, Finlandia, Danimarca, Irlanda, Belgio e Germania, chiudono lo spazio aereo ai voli russi. L’Italia invia oggi aerei e uomini in Romania, per rafforzare il fianco Est della Nato. Il cancelliere tedesco Scholz: “Al fianco degli ucraini siamo dalla parte giusta della storia. Ma sono ancora aperto a discutere con la Russia”. Ci sarebbero già 368mila rifugiati dall’Ucraina.

La sovranità e l’integrità di ogni Paese vanno rispettate, e questo vale anche per l’Ucraina”. queste le parole del ministro degli Esteri cinese Wang Yi, molto chiare che hanno segnato un deciso cambio di direzione sull’asse Pechino-Mosca. Così dal totale allineamento dei giorni scorsi, con la Cina che aveva definito legittima l’azione militare russa, ora il messaggio rivolto al Cremlino dagli uomini di Xi Jinping è volto a frenare l’escalation e a riportare tutti sulla strada della diplomazia. La Russia si dice pronta a negoziati con l’Ucraina, a Minsk. L’Ucraina ha replicato di essere a sua volta pronta, ma non a Minsk, in Bielorussia, Paese da cui sono partite le truppe russe che stanno assediando Kiev. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiamato quello bielorusso Aljaksandr Lukašėnka e in questi momenti c’è una trattativa sul luogo dell’incontro.

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Kazakistan: 26 morti, la crisi innestata anche dai bitcoin


Kazakistan, il presidente ordina di sparare ai manifestanti: 26 morti e oltre 3mila arresti ad Almaty. Sono morti anche 18 agenti delle forze di polizia e altri 748 sono rimasti feriti. Il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev ha accusato della rivolta quelli che ha definito “terroristi” addestrati all’estero. L’ex capo della Banca Bta, Mukhtar Ablyazov, marito di Alma Shalabayeva, si è definito il leader dell’opposizione e del movimento di protesta.

I disordini sono stati innescati dal rincaro dei prezzi di Gpl e benzina, che di riflesso hanno avuto effetti su tutti i prezzi al consumo. Ma dietro questa fiammata inflazionistica c’è una causa più remota: lo sbarco di decine di migliaia di aziende che trattato criptovalute, soprattutto in seguito al ban del mining in Cina. Le attività in bitcoin sono infatti ad altissimo impatto energetico e questo può aver contribuito al rialzo dei prezzi degli idrocarburi, liberalizzati dal governo kazako proprio a partire dal 2022.

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Elezioni farsa a Hong Kong


Oggi a Hong Kong ci sono le elezioni per il rinnovo del Consiglio legislativo, il parlamento cittadino. Le elezioni, che si svolgono con un anno di ritardo, sono considerate una farsa da tutti gli osservatori: nel corso dell’ultimo anno e mezzo, il governo cinese ha annullato gran parte dei diritti politici della popolazione di Hong Kong, represso l’opposizione, arrestato o costretto alla fuga centinaia di persone e cambiato la legge elettorale per fare in modo che soltanto candidati amici possano partecipare.

A marzo del 2021 il Partito Comunista Cinese ha fatto approvare una nuova legge elettorale per il Consiglio legislativo di Hong Kong, che di fatto rende impossibile la partecipazione dell’opposizione. Già prima della riforma il voto a Hong Kong era formulato in modo da favorire i candidati fedeli al Partito: dei 70 seggi disponibili, soltanto metà era espressa a scrutinio universale, mentre gli altri 35 membri erano eletti da una “Commissione elettorale” che rappresentava gli interessi economici della città, e che era di fatto controllata dalla leadership cinese. Con la nuova riforma, i seggi totali sono saliti a 90, e quelli concessi a scrutinio universale sono scesi a 20. Inoltre, la legge prevede che possano candidarsi alle elezioni esclusivamente i “patrioti”.

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Tre giorni di rivolte nella Salomone dopo il colpo di Stato (pro-Cina)


I disordini sono iniziati mercoledì quando centinaia di persone hanno protestato per chiedere le dimissioni del primo ministro Manasseh Sogavare per via la decisione di riconoscere Cina anziché Taiwan. Sogavare sostiene che all’origine dei disordini di questi giorni ci siano potenze straniere, contrarie alla decisione presa nel 2019 dal suo governo di non riconoscere più diplomaticamente Taiwan ma la Cina. La polizia delle Isole Salomone ha sparato colpi per disperdere i manifestanti che cercavano di raggiungere la residenza privata del primo ministro a Honiara, la capitale dell’arcipelago che ha una popolazione di 80mila abitanti ed è sprofondata nel caos da tre giorni.

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Cina lancia razzo ipersonico


Il test di un missile supersonico, lanciato nel luglio scorso, ma rivelato solo da poco, ha fatto scalpore negli Stati Uniti. Il test dell’arma ipersonica (chiamato HGV) ha visto la Cina lanciare un missile da un’altra navicella spaziale che stava già volando ad almeno cinque volte la velocità del suono. L’HGV è stato quindi in grado di lanciare un missile separato, che si è staccato nell’atmosfera sul Mar Cinese Meridionale. Molti funzionari militari americani pensavano che tale tecnologia fosse impossibile e gli stessi esperti statunitensi non sono sicuri di come la Cina sia stata in grado di condurre effettivamente il test di quest’arma.

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Al via il Plenum del Pcc in Cina


Il sesto Plenum del Partito Comunista Cinese ha aperto oggi i battenti per un congresso a porte chiuse che dovrebbe rafforzare il potere del presidente Xi Jinping in vista del congresso del Pcc di fine 2022.

I quasi 400 funzionari che compongono il Comitato centrale, tra effettivi e supplenti, si sono riuniti a Pechino per la plenaria di quattro giorni, aperta da Xi nel suo ruolo di segretario generale del Pcc con un rapporto di lavoro e spiegazioni su una bozza di risoluzione sui principali risultati e sull’esperienza storica per il partito attraverso i suoi 100 anni di storia.

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Cina lancia missile ipersonico in grado di trasportare una testata nucleare


Il nuovo razzo cinese, chiamato “Lunga Marcia”, viaggia cinque volte la velocità del suono ed è diventato il fiore all’occhiello dell’arsenale cinese. Il missile è stato lanciato in orbita dalle forze armate cinesi ad agosto, compiendo un giro completo della Terra e mancando solo di una trentina di chilometri il bersaglio collocato all’interno di una base militare nel deserto. In questa fase sperimentale il test dimostra gli incredibili progressi compiuti da Pechino che ormai si colloca con pieno diritto tra Washington e Mosca nella competizione sul fronte degli armamenti di nuova generazione.

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Xi Jinping: Taiwan sarà riunificata, no a interferenze esterne


Il presidente Xi Jinping, alle celebrazioni per i 110 anni dalla Rivoluzione del 1911, ha affermato che la questione Taiwan è una questione interna alla Cina e non ammette interferenze esterne, aggiungendo che la soluzione di Taiwan “è determinata dalla tendenza generale della storia cinese, ma, cosa più importante, è la volontà comune di tutto il popolo cinese. La riunificazione nazionale con mezzi pacifici serve al meglio gli interessi della nazione cinese nel suo insieme, compresi i connazionali di Taiwan.”

Il Consiglio di Taipei per gli affari con la Cina, in risposta ai giudizi sulla riunificazione di Xi Jinping, ha replicato che di fronte alle ambizioni del Partito comunista cinese la presidente Tsai Ing-wen ha più volte ribadito che non cederà né avanzerà, e che Solo i 23 milioni di taiwanesi hanno il diritto di decidere.

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Taiwan teme invasione della Cina


Dopo l’incursione di 38 jet militari della Cina nello spazio aerei di Taiwan, oggi il Ministro della Difesa Chiu di Taiwan Pechino ha già le capacità adesso, ma non inizierà facilmente una guerra. La Cina rivendica Taipei come parte “inalienabile” del suo territorio promettendo la riunificazione anche con l’uso della forza. Il governo di Taiwan, al contrario, afferma che l’isola è già una nazione sovrana senza bisogno di dichiarare l’indipendenza.

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La Cina fa land grabbing in Europa?


Nel 2014 quando il Montenegro firmò un accordo con la banca cinese ExIm per finanziare l’85% del costo dell’autostrada con un prestito per quasi un miliardo di dollari. La prima sezione di 41 chilometri, un quarto della lunghezza totale, è costata 20 milioni di euro al chilometro, rendendola una delle autostrade più care al mondo secondo quanto ha spiegato al Financial Times il ministro delle Finanze, Milojko Spajic.

Ora, il Montenegro deve ripagare alla Cina il prestito a opera della China Road and Bridge Corporation. Il piccolo Stato dei Balcani occidentali con un’economia fortemente provata (con la pandemia il Pil è crollato del 15%), chiede aiuto all’Unione europea per poter uscire dal cappio di Pechino che rischia di scattare a luglio. Ma Da Bruxelles è già arrivato un secco no.

Pechino detiene un quarto del debito pubblico del piccolo Stato dei Balcani. In caso d’insolvenza, i termini del contratto danno a Pechino il diritto di accedere alla terra montenegrina come garanzia

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Uno studio cinese afferma che a Wuhan ci furono 500mila casi, non 50mila


Potrebbero essere state quasi mezzo milione le persone contagiate dal covid-19 a Wuhan, in Cina, un numero dieci volte superiore ai casi ufficialmente dichiarati, che sono fermi a circa 50mila. Lo rivela uno studio del Chinese Center for Disease Control and Prevention (Cdc). Su un campione di 34 mila persone, il Centro ha rilevato infatti un’incidenza di presenza di anticorpi del 4,43%. In altre città della regione di Hubei il tasso è dello 0,44%.

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La Cina si sta prendendo l’ONU (e il mondo)


La scorsa estate il Consiglio per i diritti umani dell’ONU si era espresso sulla Legge sulla sicurezza nazionale approvata dalla Cina, quella che ha ha provocato mesi di rivolte a Hong Kong. Eppure l’Onu, che dovrebbe essere manifestazione della volontà dei popoli non dei governanti (ma non lo è), aveva appoggiato la LEgge con 53 paesi favorevoli e solo 27 contrari.

Da qualche anno la Cina ha aumentatola sua influenza in diverse organizzazioni internazionali, finora espressione sostanziale del sistema occidentale, messo in piedi dagli Stati Uniti alla fine della Seconda guerra mondiale. La Cina ha avviato una lunga e ampia campagna «che mira a piegare l’arco della governance globale verso un orientamento più illiberale, che privilegi gli interessi degli attori autoritari», ha scritto la giornalista Kristine Lee su Politico.

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Scontri a Hong Kong, la Cina evoca la Guerra Fredda ma promette un’indagine sul Covid-19


Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha pronunciato il termine “Guerra Fredda”  nell’occasione politica più solenne, le Due Sessioni del Parlamento, è un altro segno di come i rapporti tra Cina e Stati Uniti si sono deteriorati. Dopo la “guerra dei dazi” e le accuse di negligenza per l’epidemia di Covid-19, ora riesplode la protesta ad Honk Kong, dove si sono verificati tafferugli e arresti dopo la decisione della Cina di portare all’esame del Congresso nazionale del Popolo una legge sulla sicurezza nazionale che di fatto annullerebbe la politica di “un Paese due sistemi”. Almeno 150 persone sono finite agli arresti per manifestazione non autorizzata.

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A Wuhan probabilmente i morti per Covid-19 non sono 2500, ma più di 40000


Fin dallo scoppio dell’epidemia il governo cinese è stato accusato di nascondere informazioni alla comunità scientifica internazionale e le vere cifre dell’epidemia, visto anche il cambio in corsa dei criteri per contare il numero di vittime. Mentre la Cina torna alla normalità e registra casi di contagio “di ritorno”, un’inchiesta del quotidiano cinese Caixin  ritiene che i morti a Wuhan possano essere stati molti di più rispetto a quanto dicono le cifre ufficialii. La stima è di 42mila morti. A innescare il dubbio anche la testimonianza di un camionista che ha riferito di avere portato alla pompa funebre di Hankou un carico di 2500 urne per due giorni consecutivi, quindi 5mila in 48 ore.

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Coronavirus: prove tecniche di controllo sociale


Sull’epidemia di Covid-19, tra tutte le cose serie e non serie dette in rete o in real life, pare che l’unica cosa sensata l’abbia pubblicata Il Manifesto, oggi qui: https://ilmanifesto.it/come-disciplinare-una-societa-dopo-averla-influenzata/?utm_medium=Social&utm_source=Facebook#Echobox=1582899241.
Ribadiamo il concetto – da noi accennato in un post del 24 gennaio (più di un mese fa, in seguito gli eventi in Cina) – alla luce del ceppo italiano. Il Covid-19 o “nuovo coronavirus” è un virus nuovo per l’uomo (quindi che non riscontra anticorpi nell’uomo) che potrebbe anche durare anche mesi e/o fino all’arrivo del vaccino (e magari negli anni ce lo prenderemo in molti), fa morti (come tutte le malattie principalmente tra chi ha già altre patologie) ed è più grave dell’influenza stagionale. Detto questo non stiamo parlando di un’epidemia di ebola, ricordiamo che la mortalità varia dal 2 al 3% e che la contagiosità è di poco più di 2 (per confronto il morbillo ha circa 15).

Si può quindi considerare più grave perché manca i vaccino perché ha un livello preoccupante di letalità, ma non è certamente proporzionale alle misure di sicurezza prese prima in Cina e poi in Italia. In Italia, in particolare, abbiamo avuto dei morti di meningite, che non hanno smosso le istituzioni in questo modo, per fare un esempio.
Qui parliamo di intere città isolate, locali chiusi la sera (come se la sera fosse più contagiosa) fino al top della regione Marche che chiude tutto senza nemmeno un positivo. Questa non è scienza, non è medicina, sono «lezioni di pedagogia disciplinare di massa», prove tecniche di controllo sociale, certamente aiutate dal clima apocalittico creato da quei decerebrati di giornalisti sovranisti che conosciamo bene.

E termino citando sempre il Manifesto: «si tratta di iniziare a interrogarci tutte e tutti assieme se e per quanto tempo continueremo a consegnare le nostre esistenze e la loro dignità a chi, una volta utilizzando la trappola del debito per respingere ogni rivendicazione di diritti e l’altra utilizzando un’epidemia per disciplinare l’intera società, ci chiede di interiorizzare la solitudine competitiva come unico orizzonte esistenziale.»

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Coronavirus dalla Cina: la situazione a fine gennaio


A una decina di giorni dell’annuncio dei primi casi dell’influenza genericamente chiamata Coronavirus, siamo a 170 morti. In un solo giorno i nuovi casi registrati in Cina sono stati oltre 1.700, più di mille dei quali solo nella provincia di Wuhan, secondo l’ultimo bilancio del governo centrale.

In totale i casi confermati salgono a quasi 8.000, di cui per il momento il 95% in Cina. Rispetto alla SARS ha un tasso di mortalità inore (intorno al 3-4%), ma ha un tasso di contagio tra persona a persona molto maggiore.

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Cile, Hong Kong, Ecuador, Catalogna, Libano, Egitto e Russia: cos’hanno in comune tutte queste rivolte


In molti Paesi negli ultimi mesi abbiamo assistito a cortei di protesta imponenti. Ognuno con le sue priorità ma c’è un filo conduttore: Hong Kong reclama la propria autonomia e chiede che le sue prerogative siano preservate, anzi ampliate, nonostante la pressione della leadership comunista. Le proteste sono iniziate quando la governatrice Carrie Lam ha cercato di far passare una legge sull’estradizione di ricercati e sospetti in Cina, ma poi sono continuate nonostante la proposta sia stata ritirata.
Anche in Cile (l’aumento del costo dei mezzi pubblici) e in Libano (una tassa su Watsapp e le chiamate  via internet) i cortei sono continuati nonostante venissero meno i motivi che avevano scatenato la protesta.
Ancora più drammatica la situazione in Ecuador, dove Lénin Moreno lascia la capitale Quito e trasferisce l’esecutivo nella città costiera di Guayaquil. Le proteste erano cominciate per l’aumento dei prezzi dei carburanti e il taglio dei sussidi.
In Catalogna la gente è scesa in strada dopo la dura condanna di 12 leader indipendentisti. In Egitto si sta protestando contro il governo del presidente Abdelfettah Al Sisi, e in Russia ci sono proteste per la libertà di espressione politica.
Un filo conduttore che unisce i contestatori nel mondo è la lotta contro la disuguaglianza sociale e le accuse di corruzione nei riguardi del governo.
E non dobbiamo dimenticare i Fridays for the Future di Greta Thunberg per il cambiamento climatico.

 

 

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Feroce guerriglia urbana a Hong Kong


Scontri durante le proteste contro l’amministrazione di Hong Kong e la Cina. La polizia usa lacrimogeni, acqua con vernice blu, proiettili di gomma e qualche proiettile vero contro la folla che risponde con sassi e molotov. Mentre la governatrice Carrie Lam si reca a Pechino le celebrazioni per il 70° anniversario della Repubblica Popolare Cinese.
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Hong Kong: sale la tensione con la Cina


Migliaia di uomini della polizia militare cinese hanno sfilato nello stadio di Shenzen, al confine con Hong Kong. Nello stadio ci sono anche veicoli armati per il trasporto di truppe, il che accresce i timori di un intervento militare cinese nel territorio. Dopo più di 10 settimane di proteste nell’ex colonia britannica, spesso sfociate in violenti scontri tra i manifestanti e la polizia, Liu Xiaoming, ambasciatore cinese a Londra, ha dichiarato che “la Cina non “starà a guardare” ed è pronta a “reprimere i disordini rapidamente” se la crisi di Hong Kong diventa “incontrollabile”.

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Hong Kong: 2 milioni in piazza contro le estradizioni in Cina


Quasi 2 milioni di persone a Hong Kong hanno partecipato oggi alla manifestazione indetta per la seconda domenica di fila contro la legge sulle estradizioni in Cina, quasi il doppio di domenica scorsa.

Hong Kong ha già accordi di estradizione con altri Paesi, ma l’estradizione con la Cina ha un significato diverso: la Cina potrebbe chiedere l’estradizione dei dissidenti politici e dei giornalisti antigovernativi. Per il momento il governo di Pechino ha sospeso la legge, ma i cittadini ne chiedono il ritiro.

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La fine del trattato antinucleare Inf è una sceneggiata anti-Cina


Dopo che Mike Pompeo ha annunciato che gli Stati Uniti hanno sospeso l’accordo Inf per le armi nucleari a medio raggio, oggi anche Putin si è sfilato dall’accordo, sostenendo che la Russia non abbia mai violato l’accordo e che non schiererà missili a corto e medio raggio a meno che gli Stati Uniti non lo facciano prima.

In realtà la decisione statunitense è dovuta al fatto che la Cina, non avendo mai firmato l’accordo, da tempo sviluppa missili nucleari proibiti da quel trattato: secondo gli Stati Uniti, quindi, sta acquisendo un vantaggio strategico e militare troppo grande.

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La Cina è sulla Luna (e a voi occidentali non frega un cazzo, anzi forse è un film)


Nel 1969 lo sbarco sulla Luna fu l’evento più visto del pianeta di tutti i tempi, ancora oggi.

Poi ci sono state le altre missioni, e poi le sonde su Marte, Giove, Saturno, e poi oltre fino a Plutone e oltre ancora. Oggi una sonda cinese è allunata nella faccia “scura” della Luna. I titoli ci sono, certo, ma solo negli approfondimenti “scientifici” o “esteri”.

Veniamo alla cronaca: Il lander della missione Chang’e-4 è il primo nella storia a compiere un atterraggio controllato nell’emisfero lunare che non vediamo mai. Nei prossimi giorni dal lander uscirà un rover che esplorerà l’ambiente circostante. Per la Cina è uno dei risultati più importanti raggiunti negli ultimi anni nelle tecnologie spaziali, settore nel quale sta investendo grandi risorse per colmare la distanza con i paesi occidentali.

Non so come abbiamo preso la notizia coloro che non credono che l’uomo sia mai stato sulla Luna. In fondo non so nemmeno cosa pensino delle Missioni della Nasa successive al 1969 (6 missioni totali per 12 astronauti che hanno passeggiato sulla Luna), ma in fondo qui non ci sono umani, per cui il problema non si pone, il falso è troppo scontato.

In fondo, se la Nasa ha fatto un film, non c’era da aspettarsi che la Cina ne facesse un remake?

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Trump-show all’Onu: accusa tutti


All’assemblea Generale dell’Onu, come presidente di turno, Trump ne approfitta e accusa la Cina di presunte interferenze sul prossimo voto Usa.

Ammonisce l’Europa “che vuole aggirare le sanzioni contro l’Iran”.

Avvisa Israele: qualcosa devi cedere.

Minaccia il Venezuela.

Non dice nulla alla Russia.

Questo mentre nel mondo vengono fatti negoziati condotti al di fuori della cornice dell’Onu, nell’indifferenza di Stati Uniti ed Unione Europea.

 

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Venti di pace in Corea. Il capo della Cia da Kim Jong-un


L’incontro, rivelato solo ieri, che ha visto Mike Pompeo nelle vesti di direttore della Cia recarsi a Pyongyang a parlare con Kim Jong-un è il primo tra alti livelli ufficiali Usa e Corea del Nord da 18 anni. Trump ha fatto trapelare la notizia di questo incontro avvenuto nei giorni della scorsa Pasqua, il che vuol dire, a distanza di qualche settimana, che l’incontro è andato bene e che ci sono stati anche degli sviluppi. Dal 1953 esiste solo una tregua fra i due paesi, la possibilità oggi invece potrebbe essere un vero trattato di pace, come quello che fecero le due Germanie, e l’apertura condizionata del 38esimo parallelo. Tutto questo è avvenuto anche grazie alla Cina. Adesso il misterioso incontro fra Xi Jiping e Kim Jong-un a Pechino ci appare chiaro nei suoi contenuti.

Però attenzione: questa notizia dell’incontro con Pompeo arriva nelle stesse ore in cui la Cina sta facendo per la prima volta nella storia manovre militari navali a largo di Taiwan. Che significa “cediamo la nostra influenza sulla Corea del Nord, ma non toccateci Taiwan”.

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Dazi e contro-dazi: guerra commerciale tra Usa e Cina


Fra Washington e Pechino è ormai scoppiata la guerra commerciale. L’amministrazione Trump ha infatti ufficialmente proposto dazi del 25% sulle importazioni di merci cinesi per un valore di 50 miliardi di dollari.

 L’Ufficio per il commercio americano ha pubblicato un elenco di 1.300 prodotti cinesi, inclusi robot industriali e attrezzature per le telecomunicazioni, oggetto della misura, che è stata proposta per la presunta violazione della proprietà intellettuale americana da parte di Pechino. Misura che può entrare in vigore soltanto dopo un periodo di valutazione pubblica il cui limite è fissato al prossimo 11 maggio. Ma è un passo risoluto nella annunciata direzione, da parte dell’amministrazione Usa, per contrastare quello che addita come pratiche commerciali inique e ingiuste da parte di diversi paesi fra cui la Cina.
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Cina: Xi Jinping presidente a vita. Più potente di Mao


Il Comitato centrale del partito comunista ha proposto di rimuovere dalla Costituzione la formula che limitava a due mandati di cinque anni l’uno la carica di Presidente della Repubblica Popolare cinese. La notizia è stata data dall’agenzia statale Xinhua e non c’è da dubitare che «la proposta» verrà accolta.
Xi Jinping ha raggiunto gli stessi poteri di Mao Zedong, ed è molto èiù potente, perché ai tempi di Mao la Cina era un gigante povero, mentre ora è la seconda economia del mondo e ogni sua scelta influenza i meccanismi della globalizzazione.

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Trump e Kim riprendono a giocare a Risiko col mondo


Per la prima volta dalla fine della Guerra fredda, nel 1991, un alto ufficiale dell’Us Air Force non ha escluso la messa in stato d’allerta 24 ore su 24 la sua flotta di B-52, i bombardieri con ordigni nucleari.

In realtà, il segretario alla Difesa americano Jim Mattis, in visita in Asia, ha ribadito che gli Usa seguono la via diplomatica per risolvere la crisi coreana. Washington non ha perso le speranze di trovare una soluzione, magari con l’aiuto della Cina.

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Corea del Nord, test atomico provoca sisma di magnitudo 6.3


Un terremoto del 6.3 scuote la Corea del Nord. Pyongyang comunica che ieri è stato condotto con successo il test di una bomba all’idrogeno. L’esplosione sotterranea a 10 km è 5 volte più potente della bomba di Nagasaki, ed è il sesto test atomic della Corea del Nord. Scatta l’allarme di Seul: il presidente Moon jae-in convoca il Consiglio di sicurezza e l’esercito sudcoreano alza il livello d’allerta predisponendo l’attivazione del “team di risposta” alla minaccia atomica. Shinzo Abe manda i jet giapponesi per verificare il livello di radioattività. Pechino invia aerei militari al confine.

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Parte l’imperialismo cinese, prima base militare in Africa


La Cina avrà la sua prima base militare permanente all’estero, precisamente a Gibuti, nel Corno d’Africa.

La tv cinese ha trasmesso le immagini dei marines a bordo di navi militari in partenza dalla città orientale di Zhenjiang, e anche la stampa nazionale – controllata dal Partito comunista – ha dato ampio spazio alla notizia. L’apertura della prima base militare cinese all’estero è uno sviluppo molto importante per capire la politica estera della Cina promossa dal suo presidente, Xi Jinping, e ha implicazioni rilevanti anche per quei paesi che sono preoccupati di un’eccessiva espansione degli interessi cinesi in Asia e in Africa, per esempio l’India.

Quella cinese è una strategia che è stata definita del “filo di perle”, cioè una serie di investimenti in infrastrutture – soprattutto commerciali ma anche militari – estese dal territorio cinese fino al Sudan, nell’Africa orientale. L’apertura della base militare a Gibuti è stata vista da alcuni degli stati rivali della Cina, soprattutto l’India, come un’altra delle “perle” di questa strategia, che sta aumentando i timori che il governo cinese sia intenzionato ad avviare una politica estera molto più aggressiva di quella adottata finora.

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Corea del Nord lancia un missile intercontinentale


Il 4 luglio, festa dell’indipendenza americana, la Corea del Nord lancia un nuovo missile balistico intercontinentale. Il test missilistico è stato fatto alle 9.40, ora locale, il missile è partito dalle coste occidentali del Paese, da una località, Banghyon, non lontana dal confine con la Cina, e ha volato per 37 minuti percorrendo 930 chilometri prima di finire nel Mare del Giappone, in un’area rivendicata da Tokyo come Zona economica esclusiva. Poco dopo l’agenzia sudcoreana Yonhap ha reso noto che a breve ci sarà “un importante annuncio” da parte delle autorità nordcoreane.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha chiesto alla Cina di prendere misure decisive per “mettere fine a questa cosa che non ha senso una volta per tutte”. E poi ha ironizzato: “Ma questo tipo [Kim Jong-un] non ha null’altro di meglio da fare nella sua vita?, alimentando le pressioni su Pechino all’indomani della telefonata con il presidente cinese, Xi Jinping, proprio sul dossier Pyongyang.

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Kim Jong-un annuncia un pacco regalo per gli Usa


La Corea del Nord rivendica con successo il lancio di ieri di un missile balistico a corto raggio supervisionato direttamente dal leader di Pyongyang, Kim Jong-Un.
“Gli yankee dovrebbero essere molto preoccupati e i gangster dell’esercito marionetta sud-coreano saranno sempre più scoraggiati” ha affermato Kim Jong-un.
Il Ministero degli Esteri di Pechino, ieri, aveva chiesto a Pyongyang di creare le condizioni per una ripresa del dialogo. La situazione nei rapporti con il regime di Kim Jong-Un, e’ stata oggetto della visita a Tokyo del più alto diplomatico cinese, Yang Jiechi. Yang ha incontrato ieri il consigliere per la Sicurezza Nazionale giapponese, Shotaro Yachi, con cui ha discusso delle questioni che dividono i due Paesi, in particolare le rivendicazioni territoriali di Pechino nel Mare Cinese Orientale, e della Corea del Nord.