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Pakistan: bomba in una moschea a Peshawar, decine di morti


A Peshawar, in Pakistan, una bomba è stata fatta esplodere in una grossa moschea molto affollata con un attentato suicida. Si contano 33 vittime e circa 140 feriti, ma le vittime potrebbero essere molte di più.

Il gruppo dei talebani pachistani, ha rivendicato l’attacco suicida alla moschea di Peshawar in cui sono rimaste uccise almeno 33 persone e ferite 140, secondo l’ultimo bilancio.

L’azione sarebbe una vendetta per l’uccisione del leader del Ttp Omer Khalid Khorasani, il cui vero nome era Abdul Wali Mohmand, avvenuta nell’agosto 2022 per l’esplosione di una mina lungo la strada nella provincia afghana di Paktika.

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Scontri in Iran: almeno 50 morti


Sono almeno 50 le persone rimaste uccise nella repressione delle proteste in Iran.

Le manifestazioni di questi giorni in Iran hanno provocato almeno 50 morti secondo le ong, La tv di Stato parla di 26 vittime.

L’antefatto: Mahsa Amini, arrestata il 14 settembre per non aver indossato correttamente l’hijab, era stata rinchiusa in commissariato e successivamente trasportata in coma in ospedale, dove è deceduta due giorni dopo. Secondo le autorità iraniane la ragazza sarebbe morta a causa di una malattia cardiaca; i familiari hanno invece accusato la polizia di maltrattamenti e torture.

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Birmania, elicotteri militari bombardano una scuola, poi nascondono i morti


Sono almeno 11 i bambini trovati morti a causa di un attacco aereo e di fuoco indiscriminato in aree civili (avvenuto il 16 settembre) nella scuola a Tabayin Township, nella regione di Sagaing, in Myanmar (Birmania).

Il fatto però è che altri 15 bambini della stessa scuola risultano ancora scomparsi, secondo l’Unicef. Il sospetto è che siano fatti sparire per l’evidente errore.

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Almeno 132 uccisi in un attacco in Burkina Faso


Almeno 132 civili sono stati uccisi in un attacco armato nel nord del Burkina Faso, vicino al confine con il Niger. L’attacco è avvenuto nella notte tra venerdì e sabato nel villaggio di Solhan. Per ora nessun gruppo armato lo ha rivendicato. Il Burkina Faso, fino a non molto tempo fa, era uno dei paesi più stabili dell’Africa occidentale, ora sono in aumento gli attacchi da parte di diversi gruppi radicali islamisti.

E’ l’attacco più grave in Africa dal 2015. Il governo ha dichiarato un lutto nazionale di 72 ore.

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Siria, strage di civili dell’Isis a Deir el Zour: 300 morti, 400 rapiti


Il governo della Siria ha alzato a 300 il bilancio dei morti della giornata di attacchi di ieri da parte dell’Isis nella zona di Deir el Zour nell’area di Bghiliyyeh, nell’est del paese, mentre l’Osservatorio siriano per i diritti umani ha confermato il rapimento nella stessa zona di 400 civili da parte dei jihadisti.
Almeno 150 persone sono state decapitate nel massacro, incluse decine di donne e bambini, a 400 ammonterebbero i civili rapiti.

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Ankara: bombe sulla manifestazione pacifica


GleryItem_3_imageTurchia: 128 morti e 508 feriti alla manifestazione per la pace ieri ad Ankara
Sono stati due attentatori suicidi a compiere la strage di sabato mattina vicino alla stazione di Ankara, in Turchia. Si sono fatti esplodere durante una manifestazione pacifista.
In migliaia si sono radunati nella piazza Sihhiye, dove si sarebbe dovuta svolgere la manifestazione per chiedere la fine del conflitto con il Pkk curdo. Un corteo che ha preso di mira il presidente Recep Tayyip Erdogan, accusato di fomentare il caos per recuperare sostegno in vista del voto anticipato del primo novembre.
Intanto le indagini ufficiali sulla strage puntano dritto contro l’Is, ma ci sono molti dubbi.

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Continuano le stragi di migranti


Circa 200 cadaveri di migranti sono stati individuati dalla Guardia costiera libica davanti alle coste di Zuwara, teatro ieri di un doppio naufragio.
71 cadaveri sono stati abbandonati nel cassone di un camion lasciato incustodito lungo un’autostrada trafficata tra i boschi austriaci. A 50 chilometri da Vienna, nel cuore dell’Europa. Probabilmente la maggioranza di loro provengono dalla Siria.

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Nepal: migliaia di morti, ma a noi interessano solo i 22 alpinisti (e il manager di Google!)


Un nepalese seppellito dalle macerie
Un nepalese seppellito dalle macerie
In Nepal terremoto disastroso. 7.9 e 6.7 Richter le due scosse maggiori. A Kathmandu si stanno contando i morti, che al momento sono più di 2500 (ma se ne stimano 10000!), oltre alle migliaia di feriti e dispersi, ma moltissimi villaggi sono ancora irraggiungibili. Non sarà facile e sicuramente non breve avere il bilancio definitivo. Ma tutti i media riportano anche le conseguenti valanghe sull’Everest che hanno ucciso almeno 22 alpinisti (al momento ci sono anche decine di dispersi). Anzi, pare che siano questi alpinisti (o qualche altro turista facoltoso) a destare il maggior clamore, più che le migliaia di nepalesi che vivono in case fatiscenti, addossate una sopra l’altra senza alcun piano regolatore o dispositivo antisismico. Non solo, tra questi privilegiati alpinisti, c’erano addirittura tre dipendenti di Google, di cui un manager essenziale alla vita umana sul pianeta. Ci sono altri dispersi, che si tratti di manager di Facebook o WhatsApp?
Questa è la conferma che, anche nello stesso identico disastro, i morti hanno un peso diverso.
Considerazione personale: a me, di Google, con la sua politica di acquisizione e controllo di tutte le nostre informazioni, non me ne frega proprio un cazzo.

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Centrafrica, 400 morti a Bangui: tutti ne parlano!


Almeno 400 i morti in tre giorni nella capitale della Repubblica Centrafricana Bangui, secondo la Croce Rossa locale, a causa delle violenze tra ribelli musulmani Selekà e cristiani.
Le violenze, a rischio genocidio, sono scoppiate dopo il rovesciamento da parte dei miliziani della Séléka, nel marzo scorso, del presidente François Bozizé.
Drammatica la condizione dei rifugiati nelle chiese. “Il problema umanitario si traduce in un problema sanitario perché non abbiamo le infrastrutture necessarie, non ci sono servizi igienici. Poi ci sono problemi di salute e non abbiamo medicine.”
Oggi sono stati festosamente accolti i primi rinforzi militari francesi. “Grazie Francia:” così la folla ha salutato l’arrivo dell’esercito che ha attraversato la frontiera a ovest del Paese, nella località di Cantonnier.
I media stanno bombardando l’Europa di queste stragi, in tv non si vede altro, i tg aprono tutti con questa notizia… no, per ora non è così. Del resto 400 è un numero che non spaventa se applicato agli africani, ce ne vorrebbero 4000, come nelle Filippine, per smuovere un minimo l’informazione, ma per arrivare ai Tg nazionali d’Europa il numero ottimale sarebbe 10000, allora sì che sarebbe interessante…