Annunciata qualche settimana fa dai russi, ma senza alcuna prova concreta, adesso la notizia della morte del califfo dello stato islamico sembra essere definitivamente vera. E’ lo stesso stato islamico a darne notizia in un comunicato dopo che ieri l’esercito iracheno aveva del tutto liberato la loro capitale, Mosul. Abu Bkar al Baghdadi è morto (non viene specificato quando e in che modo) ed è stato nominato un nuovo califfo di cui non viene detto il nome, mentre si chiede ai combattenti dello stato islamico di resistere. Come si sa, all’Isis rimane in mano la sola città di Raqqa in Siria sotto assedio da alcune settimane.
Tutti gli articoli con tag mosul
Al Baghdadi muore per la terza volta (ma ora lo dicono loro)
Pubblicato da Kremo in 11 luglio 2017
https://nazioneoscura.wordpress.com/2017/07/11/al-baghdadi-muore-per-la-terza-volta-ma-ora-lo-dicono-loro/
Isis come Hitler; distrugge la moschea di Mosul
L’Isis, ormai in fuga, distrugge la moschea Al Nouri di Mosul.
L’estremismo dei jihadisti scorre come un veleno mortale nelle vene aperte di questa regione, l’occupazione di truppe straniere diventa una presenza forse necessaria ma umiliante, le società sono frammentate e divise da conflitti settari, etnici, economici e di potere.
Pubblicato da Kremo in 23 giugno 2017
https://nazioneoscura.wordpress.com/2017/06/23/isis-come-hitler-distrugge-la-moschea-di-mosul/
Curdistan: yazidi e peshmerga attaccano l’Is a Sinjar
Partita l’offensiva contro l’Is per riconquistare Sinjar nel nord dell’Iraq. Migliaia di soldati curdi peshmerga e miliziani yazidi sono impegnati nell’offensiva sulla città, da un anno in mano ai jihadisti.
Sinjar e’ un luogo simbolo: abitata dalla minoranza yazida e conquistata dall’Isis il 3 agosto del 2014, la citta’, che si trova nella zona curda irachena, sorge lungo una strategica via di collegamento tra Mosul, roccaforte dell’Isis in Iraq, e Raqqa, la capitale del Califfato in Siria
Pubblicato da Kremo in 12 novembre 2015
https://nazioneoscura.wordpress.com/2015/11/12/curdistan-yazidi-e-peshmerga-attaccano-lis-a-sinjar/
La festa ISIS dei 18 anni
Trenta morti e un centinaio di feriti a Suruc, cittadina sul confine con la Siria che ospita migliaia di persone in fuga dall’Isis. Colpito il centro che stava organizzando aiuti per Kobane.
A provocare questa delizia (ripresa in diretta) una ragazza kamikaze di 18 anni.
Questo è cosa vuole quel Porco Dio dell’ISIS: la morte violenta dell’umanità tranne loro. Il nazismo islamico va combattuto con le armi soprattutto della laicità.
Poche ore dopo, a Mosul, un attacco suicida in Iraq, ma stavolta è contro l’Isis. Terrorismo risponde a terrorismo: un kamikaze ha ucciso 33 aspiranti kamikaze jihadisti a Mosul, roccaforte irachena del Califfato islamico. Non si esclude il regolamento di conti interno, ma in ogni caso l’ISIS potrebbe morire del proprio stesso cancro.
Pubblicato da Kremo in 21 luglio 2015
https://nazioneoscura.wordpress.com/2015/07/21/la-festa-isis-dei-18-anni/
Bollettino dei lavori di spianatura dell’ISIS
Vediamo come procedono i lavori dell’ISIS, il cui intento è quello di distruggere il patrimonio iracheno, un sito alla volta.
25/2/2015: Distruzione del museo di Mosul.
5/3/2015: Spianatura delle rovine della città di Nimrud, antica capitale Assira,
6/3/2015: Spianatura delle rovine della città di Hatra, fondata nel III secolo a.C. dalla dinastia dei Seleucidi.
Gli jihadisti hanno anche asportato le monete d’oro e d’argento custodite presso il museo locale di Hatra, siamo convinti che lo fonderanno o lo disperderanno in quanto profano. Se così non fosse, Lukha B. Kremo segnala al califfo Abubakr al Baghdadi di dimostrare la propria fedeltà al mondo condannando quest’ultimo gesto come infedele oppure di fare un suicidio rituale degno perché ci sono un sacco di Vergini ad aspettarlo in un mondo migliore per tutti.
Pubblicato da Kremo in 7 marzo 2015
https://nazioneoscura.wordpress.com/2015/03/07/bollettino-dei-lavori-di-spianatura-dellisis/
Prodromi di guerra nel Sinai
La strage della moschea Sufi di Bir al-Abed, a ovest della città di Arish, nel Sinai settentrionale (bilancio ufficiale: 305 morti di cui 27 bambini, 128 i feriti) non ha motivazioni religiose ma di controllo del territorio: il “Califfato del deserto” ha inteso punire le tribù che avevano stretto un patto con il presidente-generale Abdel Fattah al-Sisi.
Infatti, dopo aver perso Raqqa e Mosul, l’Isis vuole fare del Sinai la nuova capitale del “Califfato”.
Ieri raid aerei sono solo l’avvisaglia della guerra del Sinai, all’indirizzo dei miliziani Isis del Sinai.
Pubblicato da Kremo in 26 novembre 2017
https://nazioneoscura.wordpress.com/2017/11/26/prodromi-di-guerra-nel-sinai/