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ODRZ presentano il brano che rappresenterà la NOC all’Eurofestival


La band brianzola ODRZ ha presentato ieri alla Nazione Oscura Caotica il brano che rappresenterà la NOC all’Eurovision Song Contest di Torino, che si terrà dal 10 al 14 maggio 2022. Il brano non può essere pubblicato prima dell’inizio del festival, pena la squalifica.

Dopo l’annuncio ufficiale della loro proposta (vedi), la stampa era rimasta in sospeso dibattendosi in un animato toto-titolo, finalmente oggi svelato: “ODRZ76“.

Il 10 maggio il brano verrà reso pubblico, insieme alla cover, e dal 15 sarà venduto in copia unica tramite NFT.

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Brain One Production al via


COMUNICATO STAMPA BRAIN ONE Productions N. 1/2020
AL VIA LA BRAIN ONE PRODUCTIONS
Grande produttore musicale torna in attività sotto pseudonimo e lancia un progetto di collaborazione online fra artisti indipendenti per promuovere nuovi talenti in qualsiasi linguaggio espressivo al motto di “dare inizio a una nuova Era del Possibile”
B-1 HQ – 21/02/2020
“Sapete tutti chi sono, ma non è questo che conta. In quest’era fatta di ‘celebrità’, è l’opera che deve tornare a contare. Basta con i volti da copertina, voglio che torni un’Era del Possibile”.
Con queste parole, il produttore musicale che ha scelto di proteggere la propria privacy dietro lo
pseudonimo di Brain One ha abbandonato il ritiro che da anni lo vedeva isolato dal mondo della musica, per tornare in attività.
In aperta polemica con l’attuale sistema discografico e artistico in generale, Brain One rinuncia alla
popolarità per focalizzarsi unicamente sul discorso artistico. “In quest’era malata di protagonismo fine a se stesso, io non voglio che ciò che proporrò sotto l’egida della Brain One Productions venga apprezzato grazie al mio nome”, ha dichiarato. “Per questo ho scelto di celarlo sotto uno pseudonimo totalmente sconosciuto: se questo nuovo progetto avrà successo sarà per la qualità dell’arte che proponiamo, non per il nome che porto io in quanto promotore”. Per questi motivi, ovviamente, Brain One per il momento NON rilascerà interviste né la sua immagine apparirà in alcun modo sui media.
I primi progetti in cantiere saranno la rimasterizzazione di Sound Of The Soul degli Oblomov, album di debutto del duo electro d’origine russa attualmente di stanza a Bologna, il surrealismo pop dell’artista americano David Aronson, le immagini del fotografo praghese Jakob Smrž e a breve la pubblicazione del primo racconto di Mark Assente, narratore apolide al debutto in lingua italiana, con in copertina un disegno di Tonia Gentile, altra artista su cui Brain One promette sorprese a breve. Infatti la “factory del cervello” ha già in gestazione anche opere figurative, video art e narrativa illustrata. Ma è già in gestazione un album di cover di brani ispirati al mondo della fantascienza a cura di artisti indipendenti della più varia estrazione, dall’electro wave al jazz al metal.
Tutte le opere usciranno sotto l’egida della Brain One Productions, una piattaforma atipica che ospiterà qualsiasi forma d’arte senza preclusioni: non esattamente una case editrice né una classica casa discografica, non esattamente un’agenzia di management né una galleria d’arte, ma in un certo senso tutte queste cose insieme ed oltre.
Brain One Productions apre le porte a qualsiasi forma d’arte conosciuta e non della galassia, con poche e semplici regole: ancora una volta contro tendenza rispetto alle gallerie che affittano gli spazi, agli editori che pubblicano pagati dagli autori o dalle etichette che campano alle spalle dei musicisti, Brain One non richiede alcun pagamento né royalty. Gli artisti restano gli unici proprietari delle rispettive opere e possono metterle a disposizione del pubblico gratuitamente o in vendita tramite il sito http://www.brainone.org/, a  propria libera scelta.In cambio, Brain One chiede a tutti gli autori solamente di agire e interagire fra loro collaborando come membri della factory, di una reale comunità secondo le regole etiche consultabili sul sito. “Nell’era della
socialità solo apparente ma in realtà autoreferenziale, vogliamo dimostrare che è ancora possibile una socialità autentica, basata sulla volontà di collaborare senza spremere, di far accadere cose, happening e connessioni, non motivate unicamente dall’essere i protagonisti delle superstar nei rispettivi campi”, afferma ancora Brain One.
È questo il senso profondo del concetto dell’Era del Possibile, che ha peraltro già incassato l’appoggio del sopra citato David Aronson, il quale ha creato due gallerie online col medesimo scopo di far conoscere artisti validi in attesa di riconoscimento:
The Alchemical Art Museum I: https://kernunnos1963.tumblr.com/
The Alchemical Art Museum II: https://alchemicalmuseum26.art.blog/ .
Chiunque lo desideri può chiedere informazioni e/o proporre le proprie opere al comitato artistico
mandando un’email a info@brainone.org.
Brain One in Italia si appoggia operativamente alla Oneiric Productions, che ha messo a  disposizione del produttore i propri studi di registrazione bolognesi e che si occuperà della  presenza social di Brain One, il quale non utilizza Facebook né altri network.
“È solo l’inizio. Attendetevi molte sorprese. Questo sarà il senso dell’Era del Possibile”.

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Opera sonora, quadro e musica: KwamaL Back to 2018 by Krell, Wournos Aileen, Magnetica Ars Lab & Ksenja Laginja


opera d’arte sonora, 2018 – penna USB 2GB e acrilico e tempera su tela, 45:44 m.

Un’opera che fa da ponte tra pittura e musica, una tela dipinta in stile informale, con allegata una chiavetta USB con brani di musica elettronica ambientale, sperimentale e noise per un’atmosfera aliena e contemporanea.

In offerta qui: http://www.kipple.it/prodotto/kwamal-back-to-2018-krell-wournos-aileen-magnetica-ars-lab-ksenja-laginja/

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Esce KREDRZ, cd di Krell + ODRZ con una confezione unica!


oggi, 29 febbraio 2016 (0 marzo 2016, 9 ventoso 135)
E S C E
KREDRZ
progetto collettivo composto da Krell & ODRZ.

KREDRZ (di Krell & ODRZ)
KREDRZ (di Krell & ODRZ)

KREDRZ (di Krell & ODRZ)
KREDRZ (di Krell & ODRZ)

KREDRD di Krell e ODRZ
KREDRZ di Krell e ODRZ

Nulla è come sembra, tutto è il contrario di tutto.
A partire dalla confezione per arrivare al contenuto, il progetto pone il fruitore nella condizione di ricercatore. Occorre scavare a fondo per trovare il supporto, all’interno del quale trovare le tracce per poter proseguire nel cammino dell’ascolto.

Lavoro in unica traccia da 70:00 minuti netti diviso in
1.1 Ipnotico un po’ depresso (di Krell)
1.2 ODRZ51 (di ODRZ)

Il progetto esce su etichetta Kipple nella collana Intonarumori.
Qui per vederlo e acquistarlo.

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PISCOLABIS saluta il Solstizio Buio!


Sesto appuntamento con le serate musicali e librarie con videoproiezioni di PISCOLABIS, sabato 19 dicembre dalle ore 22 in via Vigevano 2/b (davanti alla Darsena dei Navigli di Milano), casa Gorizia.

Naturalmente ingresso gratuito,.

Piscolabis6

>>>>> SOLSTIZIO BUIO <<<<<<

§§§ SERATA PISCOLABIS §§§

Musical Improvisation by Angelo AVOGARDI, Nicola DI CAPRIO, Federico CAMPO, Marco FONTANA
Words by Luca FALORNI, Mario GAZZOLA, Lukha B. KREMO
Video “L’ignoranza del piacere” by Giona VINTI, regia Luca Falorni

>>>>>>> Vendita LIBRI ed eBOOK )portatevi la chiavetta o compratela direttamente da noi! <<<<<<<<<

h 22 – Via Vigevano 2/a (Casa Gorizia, davanti alla Darsena dei Navigli, Milano)

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Concerto dei Laibach in Corea del Nord


Laibach at Pyongyang
Laibach at Pyongyang
I Laibach sono un gruppo sloveno legato alla scena industrial che spaziano i generi tra il neofolk, l’industrial e il musical.
Sono la prima band occidentale ad aver calcato i palcoscenici della Corea del Nord. Il 18 agosto 2015 hanno riempito il Panghwa Arts Theatre, a Pyongyang, in un evento seguito da 1.500 spettatori. “Tutti sono rimasti seduti ai loro posti per tutto il tempo e non ci sono stati applausi o cori, ma è la norma ai concerti qui”, ha detto Simon Cockerell, il general manager della Koryo Tours.
Ma la loro caratteristica principale è quella di essere fraintesi, a partire dal genere: molti giornalisti hanno definito la loro musica rock, industrial-metal, hip hop (e vi consiglierei di cercare tra le varie testate a chi la spara più grossa), ma questo è nulla in confronto alla loro attidutine e ai messaggi delle loro canzoni. Alcuni (mica sconosciuti, parlo delll’ANSA) sono certi che siano “famosi anche per le loro performance con uniformi militari e simboli autoritari che toccano temi che richiamano socialismo e marxismo” (e questo giustificherebbe la loro presenza in Corea del Nord), per altri hanno un’immagine ambigua, con venature di nazionalismo, tanto che alcuni l’accusano di essere fascista.
Prima erano fascisti, ora sono comunisti. Tutto qua.
Nessuno che faccia un’analisi semiotica, sul linguaggio delle dittature, dei regimi e dei media di massa, o sulla visione politico-storica della Slovena, Paese a cavallo tra la mitteleuropa tedescofona e i Balcani polveriera d’Europa in due guerre nonché porta d’accesso di flussi migratori anche in questi giorni.
Se si andassero a leggere i testi di una discografia estesa ma non sterminata, capirebbero che la critica è estesa in tutte le direzioni, dalle dittature, al “regime” degli Stati Uniti, al Vaticano.
Kremo at Torriglia
Kremo at Torriglia

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45 giri in singola copia dedicato a Kremo a 45000 euro su e-bay!


ODRZ45
ODRZ45

Per gli amanti delle curiosità assurde, ecco il 45 giri dedicato a me in copia unica in vendita su e-bay a 45000 euro! (cliccare per verificare).
Ecco invece l’inserzione in Giapponese:
45回転レコード7”シングルは、工業ノイズデュオODRZでわずか1トラック」ODRZ45」で、2015年6月に印刷されたが(参照:www.odrz.org)が、第45回Lukha B. Kremoの誕生日(作家のために構成され、シングルコピーIN https://it.wikipedia.org/wiki/Lukha_B._Kremoを):ミクロネーションの社長は、参照してください。

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ODRZ45: un 45 giri dedicato a Kremo!


Dopo la serata “45 giri all’anno”, esce ufficialmente il 45 giri dedicato al presidente Lukha B. Kremo il giorno del suo 45° compleanno, ovvero il 20 giugno 2015, ma ne possiamo dare notizia solo ora, a causa di contrattempi causati anche dalla Digos e dalla Prefettura di Milano.
Il disco del duo industrial-noise ODRZ s’intitola ODRZ45 e ha una traccia che dura 4’50”.
La copertina rappresenta Kremo in diverse età e attività, sul retro la bandiera e gli stemmi ufficiali della Nazione Oscura Caotica. Il disco è in copia unica.
Penso che pochi possano “vantare” un disco dedicatogli. E proprio per questo Kremo ha deciso di “devolverlo” ai collezionisti all’asta su e-Bay (con una base d’asta di 45.000 euro, vedi: http://www.ebay.it/itm/Disco-45-giri-unica-copi-esistente-ODRZ45-di-ODRZ-/271915262102?)

45 rpm vinyl 7'' asta e-bay 45000 europrinted in
asta e-bay 45000 euro

ODRZ45 fronte
ODRZ45 fronte
ODRZ45 retro
ODRZ45 retro

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Piscolabis: a Milano serate di musica, arte e libri


Dopo l’evento starter “NeXT-Stream. Il flusso del futuro”, Kipple Officina Libraria riparte alla grande con la rassegna PISCOLABIS, una selezione di Serate tra Musica, Arte e Libri che solleticheranno le vostre curiosità più remote.

Siete pronti sui Navigli (davanti alla Darsena)? Noi ci saremo!
all’ex Cueva (casa Gorizia) via Vigevano 2/a (angolo via Gorizia)

Piscolabis 2
Piscolabis 2

PROGRAMMA (in aggiornamento)

::: 18 APRILE | LA REALTA’ NON ESISTE
::: 16 MAGGIO | PROGNOSI RISERVATA
::: 20 GIUGNO | 45 GIRI ALL’ANNO
::: 19 SETTEMBRE | sCONCERTO di CAPO DANNO della NAZIONE OSCURA CAOTICA

Tutti gli eventi sono gratuiti 🙂

Proiezioni | Live | Performance | Presentazioni | DjSet | Birra Biologica | Libri | Ebook (portatevi la chiavetta USB per far scorte di letture e buona musica)

BE WEIRD, BE KIPPLE

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Esce lo sConcerto di Capo Danno n°3


Esce ufficialemente (dopo la presentazione a Torino di due giorni fa) lo sConcerto di Capo Danno n°3 composto da Krell, Jan-M. Iversen, Domenico Stranieri, Wournos Aileen, Fecalove, Massakiss e ODRZ.

sConcerto di Capo Danno n.3
sConcerto di Capo Danno n.3

Il 23 settembre è il Capo Danno del calendario Kaotico della Nazione Oscura, derivato direttamente da quello Rivoluzionario Francese. In questo giorno, nell’anno kaotico 132 (anno gregoriano 2012) si è tenuto il 1° sConcerto di Capo Danno e da allora, ogni anno, verrà registrato un album commemorativo del Capo Danno.
Il 1° sConcerto di Capo Danno ha visto il presidente della Neorepubblica di Torriglia Lukha B. Kremo, il duo ODRZ e Dante Tanzi in tre brani dal vivo, in cui ognuno ha suonato insieme agli altri sanza aver mai provato insieme, ottenendo così un risultato improvvisativo e inatteso.
Lo stesso concetto è stato ripreso per il 2° sConcerto (dell’anno 133 anno gregoriano 2013), in cui il duo ODRZ e Patrizia Oliva hanno composto brani in modo indipendente che poi sono stati mixati e sovrapposti alle parole del presidente Lukha B. Kremo.
Per il 3° sConcerto (dell’anno 134, anno gregoriano 2014), 7 artisti si sono cimentati in un brano dedicato alla micronazione. Oltre a Krell e ODRZ, Jan-M. Iversen, Wuornos Aileen, Domenico Stranieri, Massakiss e Fecalove.

Il concerto sarà disponibile online su tutti i portali di musica a partire al massimo dal 10 ottobre 2014, ma è disponibile in versione per collezionisti in elegante digipack in sole 20 copie (acquista qui).

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Presentazione dello sConcerto di Capo Danno n. 3


Presentazione sConcerto di Capo Danno
Presentazione sConcerto di Capo Danno

Le Bruitiste Dynamique – Live Act
Wournos Aileen + Teatro Satanico
ODRZ presentano lo sConcerto di Capo Danno n.3 (anno 134)
domenica 21 settembre
Circolo ARCI SAMO
corso Tortona, 52 – Torino

Il cd è disponibile in digitale dal 10 ottobre su tutti i portali di musica, e in elegante digipack (a tiratura limitatissima per collezionisti) sul sito kipple.it.

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TRACCE SONORE: Arthur Fiedler & The Boston Pops – Saturday Night Fiedler


Arthur Fiedler & The Boston Pops – Saturday Night Fiedler

Saturday Night Fiedler
Saturday Night Fiedler

La First Lady del nostro Capo di Stato della Neo Repubblica di Torriglia sostiene che il caso non esiste.
In questo caso più che mai.
Non può essere un caso infatti che il direttore della Boston Pops Orchestra si chiami Arthur Fiedler e decida, sua ultima pubblicazione discografica prima della sua morte, nel 1979 di dedicare un disco alla disco music intitolandolo, con un superbo gioco di parole, Saturday Night Fiedler.
Per cinquant’anni direttore della Pops Orchestra, diede una spinta alla musica orchestrale avvicinando il pubblico presentando versioni arrangiate di classici della classica e di brani pop consacrando l’orchestra acclamata in ogni suo show.
Sull’onda del film Saturday Night Fever e relativa colonna sonora, decise di dedicare un album alla disco music allora imperante, proponendo alcuni temi del film arrangiati per orchestra togliendo le parti cantate.
Il risultato è uno splendido viaggio nella disco orchestrale, suonata magistralmente e arrangiata in maniera virtuosa. I brani migliori sono quelli già in origine strumentali, qui impreziositi da archi e fiati in quantità ma tutte le versioni dei brani proposti sono gradevolissime.
Il groove rimane quello disco ma l’orchestra spinge in maniera determinante verso un ascolto meno distratto valorizzando la partitura originale arricchita da un suono più classico.
Le due facciate del vinile sono riempite con altrettante suite. La prima dedicata al film snocciola in sequenza Stayin’ Alive, Night Fever, Manhattan Skyline, Night On Disco Mountain e la mitica Disco Inferno, mentre la seconda facciata, intitolata Bachmania, è basata sulla famosa Toccata e Fuga, in versione disco.
Uno spasso di quasi quaranta minuti.
Ciliegina sulla torta la travolgente copertina con la sfavillante Fiedler in versione John Travolta/Tony Manero.
Buon ascolto.

massimo ODRZ

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TRACCE SONORE: The Alan Parsons Project – Eve


The Alan Parsons Project – Eve

Eve - The Alan Parsons Project
Eve – The Alan Parsons Project

Abbiamo passato in rassegna i dischi degli Alan Parsons Project che avevano come tema la fantascienza o la narrativa horror. Terminiamo questa rassegna con Eve, non perché affronti un tema simile (infatti riguarda il mondo femminile), ma perché ci sembra un altro tra gli album meritevoli.
Si parte infatti con uno dei mitici intro dei Parsons, Lucifer, quasi all’altezza di Sirius, che ci cala nel loro mondo, con il codice morse che scandisce E-V-E.
Il concept si mostra in tutto il suo mistero: in copertina ci sono due donne vestite a lutto (e una sul retro del disco), che sarebbero belle, ma a chi le guardale danno fastidio quelli che sembrano fastidiosi sulla pelle (ma fanno parte della retina del copricapo), poi: l’intro si chiama Lucifer, Eve ha la stessa radice di Evil, e via dicendo. Diciamo che è un disco di come l’uomo teme l’aspetto più misterioso della donna, come conferma il testo del secondo brano You Lie Down With Dogs, “Sei una donna stupida, ma ti amo”, “Ti corichi con dei cani, alzandoti con le pulci. Smonta e trovati un altro amante” e del terzo brano (ancora una donna dall’animo corrotto), che però si segnala per un classico giro dei Parsons, riconoscibile e godibile. Si passa alla ballata d’amore You Won’t Be There e si parla di passione nel brano che chiude il primo lato Winding Me up, che comincia con una bella grattugiata di qualcosa e un richiamo vivaldesco, elementi sorprendenti di una canzone che lo è decisamente meno.
Il lato B si apre con una delle canzoni celebri dei Parson, Damned I If Do, con il classico sound e riff ‘parsoniani’. Seguono due brani cantati da una donna (separati dalla strumentale Secret Garden), che finalmente diventa parte attiva, con la voce, prima di Clare Torry, e poi di Lesley Duncan, che chiude con il lento If I Could Change Your Mind. Entrambi i brani assumono le speranze e i rimorsi della donna sull’amore, dando spazio alle tipiche reazioni femminili davanti all’incompresione della coppia, come del resto lo erano state quelle maschili nel lato A.
Un disco discreto, che si può ancora ascoltare, secondo me, saltando le parti più noiose, godendosi giusto quel quarto d’ora che rimane senza ascoltare troppo convinti, non me ne voglia nessuno, quelle dinamiche semplificate e stereotipate che riguardano il mondo della donna e dell’uomo che guarda la donna.

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TRACCE SONORE: The Alan Parsons Project – Eye in the Sky


The Alan Parsons Project – Eye in The sky

Eye In The Sky - The Alan PArson Project
Eye In The Sky – The Alan PArson Project

Il vantaggio di recensire album di 30 anni fa è enorme. Certo, è facile registrare delle differenze anche notevoli tra la critica dell’epoca e cosa rimane oggi.
Volendo recensire dischi che affrontano la fantascienza, avevo promesso di parlare di questo Eye in the Sky, ottimo romanzo di Philip K. Dick, caratterizzato (il romanzo) da un’atmosfera paranoica e la presenza di pseudo-mondi.
In effetti le liriche del disco (questa volta sì, un concept album, vedi recensione di I, Robot) riguardano tematiche stellari (Sirio, Gemini) e l’etica del controllo – si cita l’Occhio nel cielo di Philip Dick, il Grande Fratello di George Orwell e l’occhio di Ra, rappresentazione della superiore soggezione infusa nella simbologia egizia.
La critica contemporanea lo bollò come disco freddo, di maniera, riuscito solo perché Woolfson e Parsons sarebbero stati abili nell’usare costose macchine elettroniche. Per quanto si possa dire che il suono non è sicuramente caldo come quello del blues, oggi è facile capire che il loro intento era tutt’altro che virtuosistico, seppur nella maniacale cura dei dettagli. L’album è tutto teso a calare l’ascoltatore nell’atmosfera d’inquietudine e paranoia, utilizzando varie influenze (rock, elettronica, pop) in un mix dove non prevale nient’altro che un sound riconoscibile (quello dei Parsons, appunto). Il disco si apre con Sirius, uno degli intro più riusciti nella storia della musica, vera chiave di lettura del disco. Si passa subito alla title track, ormai diventato un classico del genere. Forse un po’ patinato, ma sicuramente che ha il merito di essere la ballata che meglio rappresenta il sound dei Parsons.
Dopo un paio di brani che hanno la forza soprattutto nei testi, il primo lato si chiude con Silence and I che racchiude in sé vari stili dei Parsons, dalla ballata rock, all’elettronica, alla sinfonia da colonna sonora, al ritmo pop. Nel secondo lato ci sono Psychobubble, altro celebre brano, che riesce a tratti a ricordarci il clima di paranoia e mistero (sentire la sirena del bridge), poi Mammagamma (il nome è ispirato ad Ummagamma dei Pink Floyd), brano-manifesto dell’attitudine più elettronica dei Parsons, celeberrimo e, se non avanti sui tempi, probabilmente fautore di una maggiore fusione tra pop ed elettronica che non sia semplicemente una dance o una “canzone robotica”. Si finisce con Old And Wise, celebre ballata struggente. Tirando le somme, chiunque segua un po’ di musica sa riconoscere al volo almeno quattro brani di questo album, che per quanto possa a qualcuno risultare troppo freddo, pulito o patinato, deve considerarsi probabilmente il migliore degli album dei Parsons.

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Esce domani 29 febbraio 2014 il nuovo Dvd di Krell “Prognosis”


Prognosis - Krell
Prognosis – Krell
Domani, 29 febbraio 2014, uscirà “Prognosis – 12 artists play 12 music video”, l’attesissimo Dvd di Krell, un progetto musicale di Lukha B. Kremo.

Krell è un progetto musicale di Lukha B. Kremo
Krell è stato realizzato dal 2003 al 2014
Krell ha invitato alcuni artisti a girare 12 videoclip musicali
Krell ha scelto gli artisti tra registi, musicisti, poeti, scrittori, pittori e danzatori
La prognosi è riservata per voi

1 ora netta di videclip musicali:

Anubi (video by Luca Campus)
Dr Morbius Hear (video by Chiara Alice Lorenzini)
Magnetosfera (video by ODRZ)
Bast Reign (video by Federico Barbieri)
Duritia (video by Lukha B. Kremo)
Deepland (video by Gabriele Calarco)
lim x->_ (sen x)/x (video by Falco Ranuli)
Termosfera (video by Ksenja Laginja)
Turn Bach (video by Stefano Giorgi)
Altaira’s Piano (Video by Marcella Fanzaga)

uscita: 29 febbraio 2014
prezzo 9 euro

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La musica degli Skinny Puppy usata come tortura a Guantanamo


Skinny Puppy
Skinny Puppy
Detenuti torturati a suon di musica nel carcere di Guantanamo a volume altissimo per 12 ore.
La musica utilizzata è elettronica industriale, in modo specifico quella del gruppo canadese di Vancouver, gli Skinny Puppy.
La scoperta non ha certo fatto piacere agli artisti canadesi che hanno deciso di presentare il conto al Governo degli Stati Uniti, inviando al ministero della Difesa una fattura per 666.000 dollari per utilizzo non autorizzato della loro musica.
Lukha B. Kremo ha commentato: “Anch’io ho provato le stesse torture di Guantanamo, nella mia cameretta, a 25 anni”.

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TRACCE SONORE: Brian Eno – Ambient 1: Music for Airports


Music for Airport - Brian Eno
Music for Airport – Brian Eno

TRACCE SONORE: Brian Eno – Ambient 1: Music for Airports

La forte venatura orientale di queste melodie, mentre ascolto “Music for Airports” di Brian Eno, mi porta in un tempio in cui si celebra il vuoto e la Divina Impermanenza, la divina inconsistenza che ci fa forti della nostra fragilità di echi in una valle buia, con la luce pallida della luna che sembra irriderci, e le stelle, quelle dannate irraggiungibili! Perché è un album duplice che si muove fra la grande inquietudine della nostra epoca e una quiete mistica e contemplativa.
Non posso negare che l’album abbia in sé qualcosa di magico. Oltre che fuoriuscire da un tempio zen questa musica sembra provenire dal futuro, invece ha una data di composizione, che comincia a perdersi nel tempo: 1978.
E’ davvero un interessante esperimento di musica per la mente, il titolo misterioso sembra alludere a melodie diffuse in un aeroporto. E’ la musica ambient, il suono che si fonde con un ambiente, l’aeroporto in questo caso, e ne detta e modifica la percezione. C’è della genialità nel mischiare suoni così antichi alla futuristiche visioni aerodinamiche suggerite dal titolo.
Questa è musica visionaria, ipnotica, in fondo psichedelica, che affonda le sue radici nella musica orientale, musica onirica che intende causare un cambiamento di coscienza nell’ascoltatore. Ed è un incontro fra passato, presente e futuro, che si trovano mescolati come in un sogno.
E’ musica che sembra ritmare l’adesione all’inconoscibile, a qualche forma di conoscenza estatica. E’ tranquillizzante, terapeutica, avvolgente, induce in uno stato sognante, vaporoso, è musica per il trascendente. Questa trascendenza riguarda la nozione stessa di tempo.
A tal proposito Brian Eno ha detto: « Una delle cose che la musica può fare è distorcere la tua percezione del tempo in modo che non ti interessi realmente se le cose scivolano via o si alterano in qualche modo.»
Ascoltare “Music for Airports” è quindi un modo per distorcere la propria percezione del tempo, uno scivolare di suoni oltre il dolore e la paura, una fusione di atmosfere meditative con la frenesia di un Check – in. Fa l’impressione che potrebbe causare la presenza di un aereo dentro una cattedrale, qualcosa di incongruo e sconcertante, quindi, ma al tempo stesso “Music for Airports” ha in sé le melodie che permettono di accettare la stessa incongruità.
E’ musica antica e moderna al tempo stesso. Cosmica e quotidiana. Intelligentemente sospesa fra sogno e incubo. E’ duplice: ci inquieta e ci tranquillizza al tempo stesso. E’ la sua funzione: musicare l’attesa che si compie in un aeroporto, divisa com’è fra l’inquietudine e l’estasi del volo.

Ettore Fobo

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Lo sConcerto di Capo Danno disponibile su tutti i portali in mp3


Lo sConcerto di Capo Danno n° 2 è disponibile in mp3 su iTunes, Spotify, eMusic, Amazon mp3, Deezer, YouTube, GooglePlay, Rdio, XboX e RouteNote, oppure in versione Cd digipack in versione limitatissima di 20 copie su http://www.kipple.it.
Per i prezzi fate un po’ di ricerca perché ogni portale applica prezzi propri.

Il cd fisico costa 5,00 €.

sConcerto di Capo Danno °2
sConcerto di Capo Danno °2

Le dinamiche pneumosonore degli ODRZ costruiscono un ambiente disumanizzante, inquietante quanto definito, le psiconenie di Patrizia Oliva (degne di un affetto da sindrome di Asperger) ma con l’eleganza di una diva, aggiungono qualcosa di misterioso, di umana angoscia. I testi di Kremo sono, nella prima parte, un excursus filosofico sui destini dell’uomo e dell’universo, tra pessimismo e ottimismo cosmico, nella seconda liriche liberatorie, che trasformano in parole i suoni di ODRZ e la voce di Patrizia. Il risultato non è, come si potrebbe credere, un muro di inquietante pessimismo e decadenza senza speranze. Anzi, le personalità complesse, mai banali, delle tre entità musicali sono evidenti, laddove cambiano i mezzi espressivi (elettronica, voce, parole) esce la contraddizione ultima che è essenza primaria dell’uomo, ovvero la lotta per arginare questa angoscia, un tentativo (magari non riuscito) di riscatto, e comunque un voler combattere l’ineluttabile con la propria arte.

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TRACCE SONORE: sConcerto di Capo Danno n°2


Oggi, la rubrica Tracce Sonore, presenta eccezionalmente un Cd di produzione nostra: lo sConcerto di Capo Danno n°2 composto dal duo ODRZ, da Patrizia Oliva, con testi di Lukha B. Kremo.

sConcerto di Capo Danno °2
sConcerto di Capo Danno °2

Il 23 settembre è il Capo Danno del calendario Kaotico di Torriglia, derivato direttamente da quello Rivoluzionario Francese. In questo giorno, nell’anno kaotico 132 (anno gregoriano 2012) si è tenuto il 1° sConcerto di Capo Danno e da allora, ogni anno, verrà registrato un album commemorativo.
Il 1° sConcerto di Capo Danno ha visto il presidente della Neorepubblica di Torriglia Lukha B. Kremo, il duo ODRZ e Dante Tanzi in tre brani dal vivo, in cui ognuno ha suonato insieme agli altri sanza aver mai provato insieme, ottenendo così un risultato improvvisativo e inatteso.
Lo stesso concetto è stato ripreso per il 2° sConcerto dell’anno 133 (anno gregoriano 2013), in cui il duo ODRZ e Patrizia Oliva hanno composto brani in modo indipendente che poi sono stati mixati e sovrapposti alle parole del presidente Lukha B. Kremo.
Nel primo brano ODRZ sono incisi sul canale sx e Patrizia Oliva sul canale dx, nel secondo brano i canali sono invertiti, in entrambi la voce di Lukha B. Kremo è equalizzata al centro. Le durate (10’00’’ e 10’13) sommate ottengono la cifra (20’13’’) che richiama l’anno 2013.
Il risultato è abbastanza sorprendente, almeno a un primo ascolto: le dinamiche pneumosonore degli ODRZ costruiscono un ambiente disumanizzante, inquietante quanto definito, le psiconenie di Patrizia Oliva (degne di un affetto da sindrome di Asperger) ma con l’eleganza di una diva, aggiungono qualcosa di misterioso, di umana angoscia. I testi di Kremo sono, nella prima parte, un excursus filosofico sui destini dell’uomo e dell’universo, tra pessimismo e ottimismo cosmico, nella seconda liriche liberatorie, che trasformano in parole i suoni di ODRZ e la voce di Patrizia. Il risultato non è, come si potrebbe credere, un muro di inquietante pessimismo e decadenza senza speranze. Anzi, le personalità complesse, mai banali, delle tre entità musicali sono evidenti, laddove cambiano i mezzi espressivi (elettronica, voce, parole) esce la contraddizione ultima che è essenza primaria dell’uomo, ovvero la lotta per arginare questa angoscia, un tentativo (magari non riuscito) di riscatto, e comunque un voler combattere l’ineluttabile con la propria arte.

Il cd è disponibile sui maggiori portali di musica in versione digitale (scaricabile intero o ognuna delle 2 parti), ed è disponibile fisicamente in limitatissima tiratura (20 copie!) sul sito kipple.it.

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TRACCE SONORE: Nobukazu Takemura – Assembler


assembler

TRACCE SONORE: Nobukazu Takemura – Assembler

Nel mio perenne girovagare per negozi di vinile usato e librerie che offrono anche cd di seconda mano, i giorni scorsi ho trovato, sempre nella sezione super offerte, questo cd di Nobukazu Takemura, musicista giapponese che negli anni ’90 collaborò, fra gli altri, con l’immenso Yamatsuka Eye dei Boredoms. Beh non proprio un pivellino. Per la somma di tre euro impossibile da non acquistare.
Il titolo, Assembler, è anche l’acronimo di una frase all’interno della confezione, peraltro scarnissima di informazioni eccetto la nota in cui si segnala che tutto è suonato da Nobukazu. La frase è:
appreciate, single, souce, each, method, by, limited, environmental, reflection.
Due brani per un totale di circa 50 minuti.
Partenza bucolica con strumenti a corda della tradizione giapponese che ci portano a mondi antichi, in una atmosfera rilassata, fra suoni acuti continui e inserti di basso a tenere bordone.
Poi improvvisamente un disturbo soft noise cambia le carte in tavola. I suoni antichi lasciano spazio a frammenti sonori di campane e pianoforte, il suono si fa più aspro e il disturbo diventa dominante mentre in sottofondo altri rumori sparsi entrano ed escono senza apparente logica.
Un rintocco sinistro segna la fine del primo brano.
Ripartenza questa volta aggressiva ma controllata: altro disturbo infarcito di cigolii, cluster pianistici e flussi sintetici.
Il suono avvolge in maniera quasi ipnotica, entra e non vuole più uscire; un mantra che riesce a essere rilassante nonostante i singoli suoni e rumori non siano propriamente ambient new age. Improvvisamente tutto si placa e si ritorna ai suoni antichi di strumenti a corda dell’inizio, con l’aggiunta di suoni più cupi, che ci accompagnano al termine del disco, dando all’opera un senso di ciclicità.
Ascolto raccomandato a tutti, senza preclusione alcuna; funziona a colazione, pranzo e cena.
Per chi volesse compiere un’esperienza più penetrante, consigliato l’ascolto in continuo senza soluzione di continuità facendo ripartire il cd al termine dell’esecuzione.

massimo ODRZ

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Jarmo Sermilä per Music: Response (Mail4Freedom)


Il musicista finnico Jarmo Sermilä contribuisce al progetto Music:Response con ben 6 suoi cd, At Bizarre Exit (1992), Other Reflections: Electr-Acoustic Works (1994, con Patrick Kosk e Otto Romanowski), Survey of Sounds: Finnish Electro-acoustic Music (1997, con Usko Meriläinen, Herman Rechberger, Otto Romanowski, Jukka Ruohomäki), Random Infinities (1997), Mechanical Partnership (2000) e Technogourmet (2001, con Emil Viklicky). Trombettista e improvvisatore incarna perfettamente lo spirito di scambio musicale e l’importanza dell’improvvisazione, della musica elettronica e acustica. (Scorrete fino in fondo se volete ascoltare qualcosa.)

Kosk-Romanowski-Sermilä
Kosk-Romanowski-Sermilä
Random Infinity
Random Infinity
At Bizarre Exits
At Bizarre Exits
Technogourmet
Technogourmet
Mechanical Partnership
Mechanical Partnership
Survey of Sounds
Survey of Sounds

La produzione di Jarmo Sermilä spzia tra jazz sperimentale, elettroacustica ed elettronica improvvisativa. Essendo egli un trobettista, proponiamo il brano Urbanology 5 dall’album At Bizarre Exit del 1992, e un estratto di Hommage à Jules Verne, dall’album Survey of Sounds.

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Suoni dalla sfera plasmatica dell’Universo per Music:Response (Mail4Freedom) parte II


Ecco la seconda parte dei brani del cd virtuale di Ferdinando Sorbo: altri 6 brani di musica creata interamente con software gratuiti e macchine digitali.
I titoli dei brani della seconda parte (definibile lato B): Cagehaused Is Not Stomewhere, Canto2, D4, E5, Fontana mixer 1, Or More Then Wee Should Seeke.

Spazialismo dinamico
Spazialismo dinamico

Abbiamo selezionato per l’ascolto un estratto:
Cagehaused is not Stomewhere
Vedi la prima parte (e ascolta altri 2 estratti)

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Suoni dalla sfera plasmatica dell’Universo per Music:Response (Mail4Freedom) parte I


A nome Ferdinando Sorbo riceviamo un cd virtuale di musica creata interamente con software gratuiti e macchine digitali. Si tratta dei 12 brani della prima parte.

Chaos Life Form 9
Chaos Life Form 9

Ecco i titoli dei brani di quello che potremo definire il lato A del cd: Kawai k5000 arpeggio-Paulstretch-Consolidated, Flusso sonoro 1, Granulab1-Paulstretch, Iiterazioni ripetitive-Paulstretch, Gominimal Gboilnk3,Ixiquarks 1,Kaos 1,Kawai k5000 arpeggio 2, Macpod 2, Radio ideologia (Italia) mix finale, Suono della sfera plasmatica dell’universo primigenio, Yamaha pacifica 1-Paulstretch.
Abbiamo selezionato per l’ascolto un estratto:
Radio ideologia (Italia) mix finale
Vai alla seconda parte.

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Vittore Baroni per Mail4Freedom Music:Response parte II


Ci è giunto un pacchetto con varie “frattaglie” di Vittore Baroni con cartoline, francobolli e cd.
Presentiamo parte del materiale in tre post.
Questi sono i cd. Il primo è un restyled cd, il secondo è un lavoro del drummer Leo Ciesa, con 22 brani di assoli di batteria.

Il Silenzio è d'oro, copertina di Vittore Baroni
Il Silenzio è d’oro, copertina di Vittore Baroni
Coat of Arms di Leo Ciesa
Coat of Arms di Leo Ciesa

Di questo cd facciamo ascoltare un brano: Beyond The Red.

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Raccolta della quadrilogia di Krell


Esce oggi la nuova raccolta di brani di Krell.
Dopo l’uscita del sesto album E=mc², segue questo “The Best Of” che raccoglie il meglio della Quadrilogia degli elementi, Elements Quadrilogy.
Infatti, gli ultimi quattro album rappresentano i quattro elementi classici:
ACQUA: “Suoni, armonie e voci dagli abissi” (ispirato agli abissi marini)
ARIA: “ATMOCɸEPA” (ispirato all’atmosfera terrestre)
TERRA: “Adamantes immortalis sunt” (ispirato alle pietre preziose)
FUOCO: “E=mc²” (ispirato all’energia)

Elements Quadrilogy
Elements Quadrilogy
Elements Quadrilogy retro
Elements Quadrilogy retro

Acquistabile su kipple.it e prossimamente in versione Mp3 su iTunes, Spotify, Amazon Mp3 ed eMusic dove tutttavia si possono già reperire altri album di Krell.

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Vittore Baroni per Mail4Freedom Music:Response parte I


Ci è giunto un pacchetto con varie “frattaglie” di Vittore Baroni con cartoline, francobolli e cd.
Presentiamo parte del materiale in tre post.
Queste sono le cartoline.

3 Traxman di Massimo Giaocon
3 Traxman di Massimo Giaocon (i ter illustrati sono: Vittore Baroni, Piermario Ciani e Massimo Giacon)
Art Detox
Art Detox
Ex Oriente Lux di Vittore Baroni
Ex Oriente Lux di Vittore Baroni
Luoghierranti di Vittore Baroni
Luoghierranti di Vittore Baroni (carnet di mini cartoline)
I gioielli di Fernanda. Seggiole di Stefania Scroglieri
I gioielli di Fernanda. Seggiole di Stefania Scroglieri
]
Cheap Opera di Vittore Baroni
Cheap Opera di Vittore Baroni
Notterossa-Rednight della Smallvoices
Notterossa-Rednight della Smallvoices

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Mail4Freedom Music:Response dalla Mute Sound di Zaragozza


MuteSound di Zaragozza, interessante etichetta spagnola che realizza prodotti artigianali d mailart coinvolgendo supporti fonografici e veri e propri resti alimentari (sia confezioni che prodotti alimetari deteriorati), questa volta ci invia un Mini Cd con 16 brani di musica sperimentale di autori internazionali in cui è inserito il “nostro” Krell (come Kipple) con il brano Duritia (Paulo Remix). Il Mini Cd è inserito nella confezione di würstel con all’interno una fetta quadrangolare completamente ammuffita di un prodotto non identificabile (non è un würstel, molto probabilmente una fetta di panea cassetta).
Il cd fa parte di un Mail-Sound-Art Project che consiste in una serie progressiva di mini-cd di 16 brani ognuno di circa 1 minuto ed ha questo sottotitolo: “1 Minute Autohypnosis Sex War Noise Faith White Truth Light Europe Death Seed Red Net Jung Dollar Neo”. I brani sono: Cubierto di Fritz Fro, Sound2 di Ed Hanssen, The Garbage Man di Nacarid Lopez, Intermède di Painful Defecation, LocalTrain di Jay Block, Beer Drinking Sonata (excerpt) di The Art Orchestra, Bigidelmin di The Local Group-noemata, Squid-ecstatic-person di Oliver Bown, Straight LANE di Agathocles, Auto-Poesia_EFTA di Grit Ruhland, Turnstyle di Marie Wintzer, Echinodermus di Noise Club Paralelion, Duritia (Paulo) di Kipple, Episode 43 di Germseed, Neoscenes_20121116-240 di John Hopkins, Fisches nachtgesang II (excerpt) di Dimitry Bulatov.

16th Mail-art Project
16th Mail-art Project

Muffa
Muffa

Ecco il primo brano della raccolta.
E il brano Duritia (Paulo) [excerpt version].
L’iniziativa è lodevole perché oltre a sconfinare l’ambito della Mail Art e produrre un cd di musica concreta e sperimentale (ma ci sono anche gli Agathocles, conosciuta band grindcore e altri progetti puramente elettronici), presenta il lavoro come “opera d’arte” (strada che intraprenderà anche Krell) con inserti ex alimentari che rimandano anche alle problematiche del riciclo dei rifiuti alimentari (sia confezioni che scarti di cibo).

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Sperimentare o battere cassa?


Il Console Kaotico di Lombardia contribuisce al dibattito aperto da Colonel XS circa la sperimentazione che non sperimenta, con un suo punto di vista da musicista.

“Se è vero che alcuni (molti o pochi?) cavalcano l’onda della sperimentazione per proporre prodotti davvero poco illuminati è altrettanto vero che ci sono ancora artisti che cercano ostinatamente e appassionatamente nuove strade e nuovi suoni e approcci cercando di presentare qualcosa, se non di assolutamente nuovo, di stimolante per l’ascoltatore.
Il periodo in generale poco aiuta, il cambio generazionale probabilmente non ha creato una nuova schiera di sperimentatori, l’ascoltatore medio oggi è sicuramente più distratto e quindi anche poco ricettivo il che contribuisce a una certa sterilità in molti campi artistici.
L’uso delle nuove tecnologie aiuta in un senso permettendo a molti un avvicinamento agli strumenti e alle macchine impensabile fino a pochi decenni fa; il limite invece è il proliferare di prodotti all’interno dei quali il fruitore spesso fa fatica a distinguere il bello dal brutto.
Senza fare dietrologia, anche se a me Retromania è piaciuto parecchio, mi sembra che questo fenomeno ci sia sempre stato con l’aggravante che ai tempi del vinile e dei primi cd si scopriva la vaccata solo dopo l’acquisto.
Oggi è molto spesso, se non sempre, possibile un ascolto a costo zero, una specie di trailer che permette di andare sul sicuro in caso di acquisto.
I gusti sono sempre personali; quello che io reputo interessante, per altri è di difficile ascolto se non addirittura irritante.
E personalmente ritengo perdita di tempo altro che non cercare nuovi artisti e nuove proposte interessanti nel panorama di gigabyte.
Il problema semmai, per il fruitore, è la mancanza di curiosità che fa da stimolo sia a lui stesso che agli artisti che propongono le proprie opere e l’assenza quasi cronica di spazi in cui gli artisti si possono esibire. Negli ultimi tempi i locali cosiddetti alternativi sono interessati quasi esclusivamente a fare cassa, come un qualsiasi locale privato, puntando sempre e solo su generi musicali “sicuri” senza aver voglia di dedicare spazio a realtà diverse e controcorrente.
È chiaro che poi tutto si affievolisce e si inaridisce.
Un caro saluto

Il console di Lombardia
Massimo Mascheroni – ODRZ
http://www.odrz.org&#8221;

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Sulla sperimentazione musicale e non solo


Comunicato Ufficiale del Ministro del Nulla Alex Nasi aka Colonel XS

“Dichiaro morta la SPERIMENTAZIONE CHE NON SPERIMENTA!”, altro che non voler imparare gli strumenti nascondendosi dietro farlocche pretese dis-imparatorie! Signori, la MUSICA è una parola elevata; quella che intendete voi è la musicoterapia per infanti ritardati che battono i campanellini”.

di COLONEL XS

Con questa spietata e perentoria affermazione, pubblicata alcuni giorni or sono sulla mia pagina FB, volevo porre l’accento sulla faciloneria con cui tanti (sempre più, ahimè) si elevano al rango di musicisti elettronico-sperimentali. Da tempo assistiamo al sempre più ingombrante uso del computer, che sostituisce lo studio di registrazione (costoso e già per questo fonte di una prima scrematura), e al proliferare etichette casalinghe, nel migliore dei casi, quando non addirittura inesistenti o puramente virtuali.

Come può un consumatore differenziare ed orientare i propri ascolti tra una ragionevole offerta via web e la deviazione/distrazione data da una ciurma di “amiconi/perditempo/provocatori”, se non dopo una ragionevole perdita di tempo, per l’appunto?
Spesso purtroppo si uniscono anche musicisti affermati e/o storicizzati, che, fermi nella loro autoreferenzialità non sanno più discernere tra la mera qualità di un suono e la compiutezza di una “composizione”, sia essa canzonettara o puro ambiente sonoro; così come tante labelunderground “ufficiali” che non possono più far altro che sparare nel mucchio e cercare di imbroccarla giusta, sempre che non limitino anch’esse la scelta su parametri “amicali”.

E qui casca l’asino: basta forse la qualità sonora sempre più facile da raggiungere – o, meglio, imitare – (ah, la “cameretta-generation”…)? Serve a qualcosa infestare il web con un’inondazione di gigabyte di cazzate, tra cui è sempre più difficile districarsi?

Nossignori! Non giova a nessuno: né a chi la musica la fa, né a chi ne è un semplice fruitore. L’unico risultato sulla distanza è la disaffezione per la ricerca (in tutte le sue accezioni). Cerchiamo il nuovo nel vecchio, proprio perché il “nuovo” ha cessato la sua spinta verso le “nuove frontiere”, verso un “oltre” che è (era) sempre un po’ più in la, continuando ad attorcigliarsi e contorcersi (al pari di una serpe cui è stata mozzata la testa – si, la testa, notoriamente sede dell’intelligenza e dell’ingegno), perdendosi nel mare dell’ovvietà.
Questo mentre da più parti si corre ad elevare a “nuova” (che palle!) Bibbia il saggio “Retromania” di Simon Reynolds, spesso portato ad emblema proprio da coloro che, come già dall’enunciato, “rinunciano ad imparare l’uso e la pratica di uno strumento” nascondendosi dietro banali citazioni di Tzara o Picasso (roba vecchia di un secolo o giù di lì, dunque), annunciando l’importanza (o piuttosto l’impostura?) del dis-imparare.
Bene. Il dado è tratto, come diceva qualcuno, e il mio punto di vista mi sembra chiaro.
Si apra il dibattito!

Il vostro amato (od odiato che sia)

Colonel XS

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T.A.C. Tomografia Assiale Computerizzata: Chaosphere | Ver Sacrum


Su VerSacrum.com la segnalazione dell’uscita di un disco dei T.A.C., di Simon Balestrazzi, band Dark-Industrial italiana storica e seminale che della sperimentazione pura ha fatto la sua bandiera. Riportimo qui sotto il post integrale.
La Old Europa Cafe pubblica in un’edizione limitata di 300 copie Chaosphere, quello che è da considerare il disco perduto dei T.A.C., il seguito ideale e concettuale di Apotropaismo (Old Europa Cafe – 1997) registrato 15 anni fa a New York e mai pubblicato fino ad ora. I T.A.C. sono uno dei più grandi gruppi italiani in ambito di musica dark-industrial, sperimentale e esoterica: il gruppo, originario di Parma, è attivo fin dagli anni ’80 con album essenziali come Ouvrez vos auditifs canaux. Col tempo sono diventati una creatura del solo Simon Balestrazzi, figura carismatica con un solido background che spazia dal Krautrock fino alla musica d’avanguardia e elettronica. Molto interessante e creativa è stata la fase della loro carriera nei ‘90 in cui i T.A.C. unirono le forze con i Kirlian Camera di Angelo Bergamini (a tutti gli effetti un membro del gruppo in quel periodo così come Simon Balestrazzi lo era dei Kirlian Camera) dando alle stampe autentici capolavori oscuri e rituali come A Circle of Limbs, Hypnotischer Eden, La nouvelle art du Deuil e il citato Apotropaismo. Chaosphere è un album astratto, cosmico e surreale, ispirato a Solaris e Stalker di Tarkovskij. Nell’album, composto da 10 tracce, vengono utilizzati synth analogici e archeologici come l’ARP Odyssey e il mitico VCS3, uno strumento che ha fatto la storia e la gloria di nomi come il primo Klaus Schulze e i primi Tangerine Dream, e in effetti la musica, isolazionista, oscura, elettronica e fantascientifica, attinge alle sperimentazioni di questi artisti come del grande Edward Artemiev (il compositore russo che firmò la colonna sonora di Solaris) immergendo l’ascoltatore in una spirale sonora avvolgente che rievoca lo spirito di una pietra miliare come Zeit. “The Sluggish Larvae of an Antique Syntax” , con il suo misticismo elettronico che evoca paesaggi interiori indefiniti e oceani extraterrestri, è una traccia quieta e minacciosa. La cosmica “Nodal Points”, l’avanguardistica “As It Is” e la dark-ambinet “Collision” ben rappresentano il mood di Chaosphere, ideale colonna sonora di scrittori di fantascienza come Arthur Clarke, J.G.Ballard, Stanislaw Lem e Arkadi e Boris Strugatzki. “This Language of Flesh and Blood”, con le sue frequenze e pulsazioni elettroniche e “Crystalliza”, con i suoi sibili e rumorismi, chiudono quest’incubo introspettivo e metafisico.

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Esce E=mc², l’ultimo Cd di Krell


Oggi, 5 maggio 2013, Ariele Davide, erede del presidente Lukha B. Kremo, compie 1 anno di vita.
Kipple Officina Libraria lo celebra con l’uscita di E=mc², il sesto e ultimo Cd di Krell.
“Ultimo” in senso assoluto, in quanto da ora in poi Krell pubblicherà solo brani allegati a oggetti artistici multipli o riedizioni.
In questo Cd troverete elettronica sperimentale evocativa, in parte dance, in parte ambient, in parte epica. Un dosaggio di elettronica tra ritmo, evocazione ambientale e suggestione epica neofolk. L’energia della fisica subatomica rappresentata da eventi umani, la battaglia, la navigazione, il parto.

E=mc" (2013) di Krell
E=mc” (2013) di Krell

Ascolta i brani:
0 (Hystory of a Childbirth)
E=mc² (Das Ende II – Concerto per orchestra e power noise)
In vendita sul sito Kipple.
Successivamente (tra qualche settimana), uscirà in Mp3 in versione ridotta (EP) su iTunes, Amazon Mp3, eMusic, RouteNote, Rdio e Spotify.

Altri CD di Krell in vendita su Kipple:
A la recherche du Krell Perdu
Electronic Music of Dendera
Suoni, armonie e voci dagli abissi
ATMOCΦEPA
Adamantes immortalis sunt

Altri EP in versione Mp3 di Krell in vendita su vari portali (i link propongono Amazon o eMusic):
A la recherche du Krell Perdu
Electronic Music of Dendera
Suoni, armonie e voci dagli abissi
ATMOCΦEPA
Adamantes immortalis sunt

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Music: Response: responso al silicone per gli ODRZ


Gli ODRZ, duo brianzolo conosciuto per le performance in siti particolari e i lavori confezionati in modi molto originali (vedi ODRZ28 e ODRZ31), partecipano a Music: Response (la parte musicale del progetto Mail4freedom) con un cofanetto pieno di silicone in cui è immersa una drive pen (chiavetta usb) con il brano ODRZ32. Ecco le varie fasi dell’apertura e il brano in questione (ODRZ32).
Si segnala agli esimi autori che il silicone, vista la quantità, non era naturalmente asciutto e il lavoro di “ripulitura” ha richiesto 24 ore di attesa perché la chiavetta era impastata fino quasi all’interno e non si apriva.

Il pacchetto di ODRZ
Il pacchetto di ODRZ
Il confanetto del lavoro ODRZ32
Il confanetto del lavoro ODRZ32

La pen drive immersa nel silicone di ODRZ32
La pen drive immersa nel silicone di ODRZ32
ODRZ32 di ODRZ
ODRZ32 di ODRZ

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Mail4Freedom Music: Response da Simon Balestrazzi


Un nuovo contributo al sottoprogetto musicale di Mai4Freedom, Music: Responce, da parte di Simon Balestrazzi, è l’invio del Cd “La montagna sagrada”, di cui pubblichiamo il brano numero 2:.
Track 2

Altri partcipanti:
Pedro Bericat

Vedi tutti i partecipanti a “Mail4Freedom Happy New Eon” [21 brumaio 132 > 9 piovoso 132 (14/11/2012 > 30/1/2013)]

Vedi tutti i partecipanti a “Mail4Freedom Begins” [20 brumaio 131 > 20 brumaio 132 (13/11/2011 > 13/11/2012)].

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Rap femminile? Sì, dall’Afghanistan!


Sosan Foirooz, rapper aghana
Sosan Foirooz, rapper aghana
Essere un rapper in Afghanistan non è facile.
Se poi si è donna sembra impossibile.
Sosan Firooz è una rapper afgana di 23 anni che ha deciso di sfidare le regole del suo Paese e i suoi parenti, che hanno chiuso i rapporti con lei perché compare in tv e canta (in Afghanistan esibirsi in pubblico è vietato alle donne).
L’unico a sostenerlo è il padre Abdul che ha addirittura lasciato il lavoro per accompagnarla e proteggerla, probabilmente riconoscendo l’importanza a livello sociale e anche la pericolosità della scelta della figlia.
Durante una intervista in occasione del lancio del suo primo singolo in lingua dari Our Neighbours, Sosan invita a rimanere nel proprio Paese: “Rimanete qui perché quando sarete rifugiati, desidererete solo baciare la terra della vostra patria”.

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sCONCERTO: primo report


Ecco le prime immagini dello sConcerto di Capo Danno 132 (foto di Laura Daniele).

sConcerto di Capo Danno 132
sConcerto di Capo Danno 132

Marcella Fanzaga, Krell, ODRZ e Dante Tanzi
Marcella Fanzaga, Krell, ODRZ e Dante Tanzi

Krell
Krell
Dante Tanzi
Dante Tanzi
Marcella Fanzaga
Marcella Fanzaga
ODRZ
ODRZ

Krell e Massimo ODRZ
Krell e Massimo ODRZ
Il buffet "oscuro"
Il buffet “oscuro”
Conto alla rovescia del Capo Danno - New Yerar's day Countdown
Conto alla rovescia del Capo Danno – New Yerar’s day Countdown

Si ringraziano di cuore tutti i performer e il pubbico, e si emette una nota di demerito per i ministri (tranne per quelli impossibilitati per malattia o distanza) per la loro quasi assoluta assenza!

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Mail4Freedom Begins: il capolavoro


Un vero e proprio omaggio a Krell, il lavoro concettual-musicale del duo ODRZ (dall’Italia) in risposta al progetto micronation/mail-art “Mail4Freedom”, che emoziona il Copo di Stato della NeoRepubblica di Torriglia.
Progetto di Mail-art lanciato da Lukha B. Kremo, che coinvolge artisti e performer di tutto il mondo.
ODRZ hanno ricevuto 2 cd di krell e una serie di pubblicazioni della “Gazzetta Ufficiale di Trantor”, l’organo ufficiale della N/azione Oscura e hanno risposto con un’opera concettual-musicale.
I due cd di krell sono stati utilizzati come base, dopo aver subito alcuni trattamenti.
Su questa base, ODRZ hanno aggiunto interventi strumentali e vocali. Il risultato finale – una suite di 25 minuti – permette di riconoscere ancora le sorgenti originali, anegate però in un clima barocco-noise.
La parte concettuale del progetto riguarda la confezione, copia unica del packaging di stampo marcatamente industriale.
L’utilizzo del materiale cartaceo ricevuto da Kremo rimanda ai collages artistici.
La chiusura ermetica imprigiona l’opera, che attende solo di essere liberata.
Indistruttibile ma, gioco forza, da distruggere.
Estratto di 5 minuti del brano ODRZ27.

ODRZ27 - Mail4Freedom
ODRZ27 - Mail4Freedom, il cd

OSRZ27 - Il packaging
ODRZ27 - Il packaging integro, prima dell'apertura

ODRZ27 - Il packaging
ODRZ27 - Il packaging all'interno

Vedi altri partecipanti:
Kiera Pannell
Ryosuke Cohen
Tiziana Baracchi – Ambasciata di Venezia
Paul Tiililä
Michel Della Vedova
Stefano Sini Fossiànt
Maurizio Follin
Vittore Baroni
Claudio Romeo

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Flatland: utopia bidimensionale


Flatland CD
Flatland CD

Esce il contributo musicale al romanzo utopico di fine Ottocento “Flatland” di Edwin Abbott Abbott, ambientanto in un mondo bidimensionale.
19 brani, 78 minuti di musica di 6 autori, che sono: Davide Riccio, il francese Philippe Blache, Marco Barluzzi, Maoro Sanna, Tommaso Rolando e Krell (aka Lukha B. Kremo).
Lasciatevi trasportare dalle dimensioni!
Aquistabile qui.

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Evviva la pirateria, sale della cultura


Trascriviamo una notizia letta su http://retetre.rtsi.ch:
“Avete presente i video “non ruberesti mai un’auto… non ruberesti mai una borsetta…” che trovate all’inizio di tanti DVD come messaggi antipirateria? La loro musica è di Melchior Rietveldt, un musicista olandese al quale il brano fu commissionato nel 2006 dall’associazione olandese di lotta alla pirateria audiovisiva BREIN. Ora Rietveldt dice che la sua musica è stata usata abusivamente: in altre parole, è stata piratata dall’associazione antipirateria, come segnala Torrentfreak.
Secondo Rietveldt, infatti, la licenza d’uso del suo brano ne permetteva lo sfruttamento soltanto in un singolo video antipirateria prodotto per un festival del cinema, ma l’industria cinematografica lo ha riutilizzato in decine di milioni di DVD senza pagarli un soldo in diritti d’autore. Si tratterebbe di una distribuzione non autorizzata, per la quale il musicista reclama oltre un milione e trecentomila di euro.”

Sappiamo bene che la pirateria è stata ed è il maggiore mezzo di diffusione della cultura (quante cassette e videocasette registrate dagli amici hanno contribuito alla cultura musicale e cinematografica un tempo? E quanti cd e dvd masterizzati o semplici file lo fanno oggi?)
I danni economici derivanti dalla pirateria gravano quasi esclusivamente sulle industrie dell’intrattenimento e sugli artisti primi per guadagni, mentre favoriscono la notorietà degli artisti e delle etichette poco note. Ma in generale garantiscono la maggiore diffusione e la notorietà di tutti, compresi gli stessi artisti che subiscono dei danni.
Insomma, favoriscono a tutti gli effetti un certo tipo di operatori dell’arte, mentre tolgono denaro aggiungendo notorietà a quelli più celebri, ovvero quelli che sono a livelli di guadagni stratosferici, quasi offensivi per molti spettatori.
Vista così la pirateria non è rubare, ma uno scambio, uno sconto in cambio della notorietà e un aiuto alla libera circolazione delle idee.
Solo l’eccesso (il non acquistare mai e usufruire sistematicamente di materiale scaricato o piratato) danneggia la dignità dell’artista, che dovrebbe essere sempre pagato. Un atteggiamento responsabile (l’acquisto delle opere che sono veramente piaciute) rende la pirateria meno pericolosa.
Come dimostra l’articolo appena citato, la pirateria ha aiutato anche lo spot antipirateria, uno spot di parte, che tende a proteggere le grandi lobbies del cinema (e della musica), che si spaccia come messaggio progressista valido per tutti gli artisti, ma che è invece espressione di un’elite dell’industria dell’intrattenimento.