Paesi in via di sviluppo, li chiamano. E ne hanno da fare di strada, se in Messico vince le elezioni Enrique Peña Nieto, in passato accusato di corruzione e colluzione con le attività criminali dei cartelli del narcotraffico.
Appena eletto ha dichiarato lotta dura contro i narcotrafficanti, proprio mentre ad Acapulco uno scontro tra narcos provacava 15 morti e il suo avversario politico di sinistra Andrés Manuel López Obrador si appellava alle irregolarità per chiedere la ripetizione delle elezioni. Gli osservatori internazionali confermano tali irregolarità.
Insomma, un democatico dittatore dello Stato Libero di Bananas.
FAN su Facebook
Seguici su Twitter
Follow @nazioneoscuraCerca
Archivi
Feed RSS
Nazione Oscura Caotica
Afghanistan Africa al qaeda ambasciata Arabia Saudita arte attentati attentato Barack Obama Bashar al Assad Belgio boko haram Brasile Cina Corea del Nord Corea del Sud Coronavirus Covid-19 curdi Donald Trump Egitto elezioni europa fantascienza flush.art francia francobolli gazzetta ufficiale di trantor Germania Gheddafi giappone Grecia guerra guerra civile Guerra fredda Happy new eon India indipendenza Iran Iraq IS Isis Israele italia jihad Kim Jong Un kipple officina libraria krell libia Livorno Lukha B. Kremo mail4freedom Mail4Freedom Begins mail art micronazione micronazioni Milano musica nato nazione oscura caotica neorepubblica di torriglia Nicolás Maduro nigeria odrz onu Pakistan Palestina papa primavera araba proteste Pyongyang Recep Tayyip Erdogan referendum Regno Unito rivolte Russia sandro battisti Siria Spagna Stati Uniti strage terrorismo terrorismo islamico torriglia tracce sonore Tunisia Turchia Ucraina Ue Ungheria Unione Europea urania Usa VAticano Venezuela vittore baroni Vladimir Putin Washington WhereIsKremo YemenAvviso
Controvoglia, siamo obbligati a seguire le illuminanti decisioni fatte in data 8 maggio 2014 dal garante per la protezione dei dati personali, per cui si avvisano gli sprovveduti lettori che questo sito si serve di cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. Pertanto se malauguratamente proseguite con la navigazione siete avvisati: prestate automaticamente il consenso all’uso dei cookie anomimi. Qui potete trovare la gestione della privacy e dei cookie da parte di Automattic (la società che gestisce la piattaforma WordPress.com): Privacy Policy. Ma voi non vi fideretete del tutto, quindi vorrete leggervi la fantastica pagina con l'Informativa Estesa. A quel punto siete ancora in tempo: chiudete tutto e disdicete internet, perché evitare cookie anonimi come questi è praticamente impossibile e quindi questo avviso completamente inutile.
Tutti gli articoli con tag narcotraffico
In Messico vince (in modo irregolare) chi appoggiava il narcotraffico
Inviato su Comunicati
Contrassegnato da tag Acapulco, Andrés Manuel López Obrador, Enrique Peña Nieto, Messico, narcotraffico
Pubblicato da Kremo in 5 luglio 2012
https://nazioneoscura.wordpress.com/2012/07/05/in-messico-vince-in-modo-iregolare-chi-appoggiava-il-narcotraffico/
i più visti
-
Articoli recenti
- Arrestato Aleksey Navalny al suo ritorno a Mosca 18 gennaio 2021
- Non sono Italia: cadono i governi di Olanda ed Estonia 17 gennaio 2021
- Covid-19: raggiunti i 2 milioni di decessi mondiali 16 gennaio 2021
- Contesa per il principato a Seborga? 14 gennaio 2021
- Attacco aereo israeliano in Siria: muoiono di decine di persone 13 gennaio 2021
- Washington: 4 morti nelle proteste anti-Biden 7 gennaio 2021
- I Paesi del Golfo tolgono embargo al Qatar 5 gennaio 2021
- Dal 1° gennaio è in vigore l’AfCFTA, il più vasto mercato mondiale 4 gennaio 2021
- Parte il vaccino della Nazione Oscura 31 dicembre 2020
- Argentina: approvata la legalizzazione dell’aborto 30 dicembre 2020
- Uno studio cinese afferma che a Wuhan ci furono 500mila casi, non 50mila 29 dicembre 2020
- Israele di nuovo al voto, quarta volta in due anni 25 dicembre 2020
- Russia, Navalny chiama il “Kgb” fingendosi un funzionario: “Ha confessato, volevano uccidermi” 24 dicembre 2020
- Questo blog compie 10 anni! 23 dicembre 2020
- *** La Nazione Oscura compie 10000 anni (in cifra binaria) 22 dicembre 2020
- Nigeria: attacco a scuola, rapiti almeno 400 studenti 15 dicembre 2020
- Al Sisi decorato della Legion d’Onore francese da Macron 11 dicembre 2020
- Bangladesh: migliaia di profughi rohingya su un’isola remota? 4 dicembre 2020
- Mohsen Fakhrizadeh-Mahabadi, il delitto perfetto di Trump e Netanyahu 28 novembre 2020
- Si riaccende la guerra nel Sahara Occidentale: barconi in fuga alle Canarie 25 novembre 2020
- È morto Vittorio Catani 23 novembre 2020
- Netanyahu in visita segreta in Arabia Saudita 23 novembre 2020
- I patti tra Armenia e Azerbaigian 22 novembre 2020
- Pakistan, morto al-Zawahiri, leader di al-Qaeda 21 novembre 2020
- La Nazione Oscura annuncia il suo vaccino 19 novembre 2020
- Crisi nel Tigray tra Etiopia ed Eritrea 16 novembre 2020
- Scontri a Washington 15 novembre 2020
- La Russia alla conquista dell’Artide 13 novembre 2020
- Nagorno-Karabakh: tra Armenia e Azerbaigian vince la Russia 11 novembre 2020
- *** Joe Biden? Yes, by a Lot 10 novembre 2020
- Vienna, attacco terroristico in sei punti diversi del centro 3 novembre 2020
Messico e Iran: qui la parola uccide
“Iran. A Teheran un blogger viene condannato a morte per le frasi satiriche pubblicate su Facebook. E due donne che denunciano i narcos su Twitter vengono uccise. Perché la rete fa paura a dittatori e criminali. «Sabb al-nabi» significa in arabo «insultare il profeta». Il 30 agosto scorso Soheil Arabi, fotografo e blogger di 30 anni, è stato condannato a morte da un tribunale iraniano perché ritenuto colpevole proprio di “sabb al-nabi”. I Guardiani della rivoluzione hanno fatto irruzione un anno fa in casa sua mentre dormiva portando via lui e sua moglie. La donna è stata rilasciata subito, invece lui l’hanno tenuto in cella di isolamento per due mesi. Da allora è detenuto nella sezione 2A della prigione di Evin a Teheran, nota per essere un luogo di tortura. Soheil Arabi avrebbe commesso “Sabb al-nabi” pubblicando critiche satiriche su esponenti del regime sul suo profilo Facebook. E qui mi si gela il sangue.
Messico. María del Rosario Fuentes Rubio, giovane medico e attivista messicana, è stata uccisa il 15 ottobre scorso. E prima di lei, nel 2011, alla Nena de Laredo. Su “Primera Hora”, il giornale locale di Nuevo Laredo per cui lavorava, firmava come Maria Elizabeth Macías Castro. Su Twitter e sul sito “Nuevo Laredo en vivo” usava lo pseudonimo “NenaDLaredo”. Con questo nick scriveva degli affari dei cartelli messicani e invitava la gente a denunciare fatti legati al narcotraffico. Marisol credeva fermamente che per contrastare i gruppi criminali bisognasse condividere informazioni. E sapeva che la parola, una volta condivisa, era più pericolosa delle armi. Sabato 24 settembre 2011 il suo corpo senza vita fu trovato su una strada nelle vicinanze di Nuevo Laredo ai piedi del monumento di Cristoforo Colombo. Sopra al monumento era stata posta la sua testa decapitata. A ucciderla uno dei cartelli messicani più potenti e feroci, Los Zetas. Questi sono messaggi inequivocabili: chi parla di organizzazioni criminali muore.” (di Roberto Saviano, si ringrazia repubblica.it.)
* * *
I 43 studenti «desaparecidos» lo scorso 26 settembre a Iguala, nello stato di Guerrero (sud del Messico) sono stati uccisi da sicari del gruppo narco Guerreros Unidos, e i loro corpi sono stati bruciati, alcuni mentre erano ancora vivi, in una discarica della vicina località di Colula.
“Ya me cansé” (“Io sono stanco”): queste le parole di Jesus Murillo Karam, procuratore generale messicano, pronunciata alla conferenza stampa in cui è stata annunciata la morte dei 43 studenti scomparsi a Iguala, la frase ha fatto facendo il giro del web ed è diventata una delle principali tendenze di Twitter.
Non tutti infatti credono alla versione ufficiale, e forti sono i sospetti di colluzione tra Cartelli del Narcotraffico e Stato Messicano.
Pubblicato da Kremo in 9 dicembre 2014
https://nazioneoscura.wordpress.com/2014/12/09/messico-e-iran-qui-la-parola-uccide/