Biglietto Per L’Inferno Folk – Tra L’Assurdo E La Ragione
A volte ritornano.
Per fortuna bisogna dire.
Il Biglietto Per L’Inferno fu uno dei gruppi più interessanti nel panorama prog italiano e non solo. Con, praticamente, un solo album all’attivo riuscirono a segnare il genere e lasciare una indelebile traccia in quel panorama musicale.
A distanza di oltre trent’anni ritornano in versione, appunto, folk, con due membri originari e allargando l’organico a otto musicisti fra cui una splendida cantante/attrice e due strumentisti provenienti dal panorama folk a cui il batterista (uno dei due fondatori del Biglietto) si è avvicinato negli anni formando un ensemble dedito alla riscoperta della musica popolare.
Riproponendo materiale del primo disco e aggiungendo alcuni brani del secondo, al tempo rimasto nei cassetti, il ritrovato Biglietto si trova a ripercorrere vecchie strade con un piglio moderno e rinnovato.
Gli arrangiamenti sono il loro punto forte. Innestando sulla struttura originaria dei brani, elettrici, alcuni interventi acustici eseguiti con gli strumenti a fiato della tradizione popolare (flauto, piffero, ocarina, cornamusa) le tracce prendono nuova linfa e si prestano a nuove e interessanti interpretazioni vocali.
Se da un lato si perde la seconda tastiera, che era stato uno dei tratti distintivi del primo Biglietto, le sonorità folk impreziosiscono il tessuto sonoro sorretto da una sezione ritmica granitica arricchita da basso acustico e contrabbasso che dà una ulteriore spinta a tutto l’impasto sonoro con alcune perle nei brani più intimisti.
A fare da collegamento fra passato e presente ci pensano una chitarra davvero prog e la tastiera altrettanto sopraffina.
C’è lo spazio, in chiusura del disco, per uno strumentale tipicamente folk, in cui affiorano le radici da cui, forse, tutto è ri/cominciato.
Il gruppo da quando ha ripreso l’attività, calca con successo i palchi di mezza Italia.
Lo spettacolo, con una scenografia scarna impreziosita però da un impianto luci notevole, mette in scena praticamente tutto il disco con alcune aggiunte strumentali tra cui una intro travolgente durante la quale la cantante danza con sei seggioline posizionandole poi in bella vista davanti al tastierista, a significare che il nucleo iniziale del Biglietto (i sei musicisti di allora) sono ancora in qualche modo presenti in una sorta di filo conduttore continuo.
Disco davvero intenso, per chi vuole ascoltare buona musica svincolata da etichette e manierismi.
massimo ODRZ