Gli attacchi della Russia si spostano anche nell’ovest del Paese, a pochi chilometri dalla Polonia, dove colpiscono una base di addestramento NATO a Yavoriv. Un giornalista statunitense è stato freddato dopo un posto di blocco a Irpin, vicino a Kiev. A Mariupol, Kiev, Charkiv e altre città del nordest continuano i bombardamenti, anche se l’unica zona davvero conquistata è Cherson e i dintorni, nel sud.
Sul piano militare, gli analisti si dividono in due scuole di pensiero: i critici (convinti che la Russia abbia sbagliato su tutta la linea) e i realisti (secondo cui Putin sta adottano deliberatamente la «tattica del boa»). Oleksiy Arestovich, consigliere del presidente ucraino, sostiene che Mosca non potrà reggere le sanzioni più di maggio, e che gli ucraini potranno resistere oppure ci sarà un accordo.
Sul piano diplomatico a Roma si sono incontrati Jack Sullivan, consigliere della sicurezza nazionale Usa e Yang Jiechi, alto diplomatico del Partito Comunista Cinese. Il contenuto del dialogo è praticamente segreto, si sa solo che gli Usa hanno ammonito la Cina che ci saranno conseguenze se Pechino fornirà la Russia di armi, ma sia la Cina che la Russia negano che ci siano state trattative in tal senso.
Zelensky oggi, in un momento “realista” ha dichiarato che probabilmente l’Ucraina deve rinunciare alla NATO.