The Steepwater Band – Live & Humble
Avevo pensato di terminare la stagione con qualche indicazione libraria per letture estive ma qualche giorno fa sono stato al concerto di questi americani di Chicago e sono rimasto folgorato.
Il disco è il loro più recente lavoro, un live registrato nel 2013 a Chicago all’Ace Bar a conclusione di un loro lungo tour di oltre 200 date.
Quartetto granitico, con due chitarre che si alternano fra ritmica e solista e una sezione ritmica squadratissima con un basso profondo e una batteria pestona al punto giusto, i giovanotti propongono una miscela esplosiva che parte dal blues elettrico, frullato però con maestria e dosi sapienti di garage, heavy, hard rock e psichedelia, probabilmente la loro vera passione e principale punto di riferimento.
I brani, undici su disco, sono in realtà una scusa per improvvisare continuamente.
Mentre basso e batteria formano un maestoso metronomo, le due chitarre, speculari come suono e ampiezza stereo, gareggiano nella migliore tradizione del suono psichedelico sciorinando assoli su assoli: acide, grezze, torrenziali con un groove mordente eppure puro e pulito, si rincorrono continuamente in un gioco al rimando e in una gara a chi tiene la nota più lunga.
Il live fotografa in maniera perfetta il loro attuale percorso musicale e visti dal vivo sono una macchina schiacciasassi torrenziale. I brani non danno tregua; partono a razzo, due strofe cantate, poi arrivano gli assoli incandescenti che chiudono epicamente ogni traccia. E poi via di nuovo per un altro viaggio lisergico.
L’apice di questa cavalcata è una versione infuocata di Boom Boom di John Lee Hooker, ennesimo pretesto per calare la solita coppia di ass(ol)i, che si trasforma nella Zeppeliniana How Many More Times infarcita da altri trascinanti viaggi chitarristici.
Ritmo, tensione, sudore, per un viaggio musicale immerso nella tradizione con una visione però moderna e mai nostalgica.
Asciugando tutto per lasciare spazio ai due solisti, si arriva ai primordi, alla vera essenza del rock, del blues, ma soprattutto della musica.
Sono in Italia per qualche data, non perdeteli.
Due ore di asfissiante psichedelia contemporanea non possono che fare bene.
Buone vacanze a tutti.
massimo ODRZ